OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
TERNI - Gli agenti della penitenziaria l'hanno trovato senza vita nella cella del carcere di Sabbione.
Il detenuto, 46 anni, albanese, finito in carcere prima per tentata rapina e poi per violenze in famiglia, ha chiuso con la viti impiccandosi e a nulla sono valsi i soccorsi dei sanitari e della polizia penitenziaria.
La tragica scoperta stamattina alle 10 e 30.
"Siamo costrernati e affranti.
Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sappe sottolinea che "si continua a parlare se ci sono azioni da intraprendere per poter evitare tale gesto estremo ma il problema è preventivo, non successivo. Con il passaggio della sanità penitenziaria alle Regioni, la situazione è purtroppo estremamente peggiorata. La carenza di operatori sanitari, psicologi e psichiatri è il punto cruciale della questione. A nostro avviso servono concorsi regionali e assunzioni di personale sanitario”.
Per Capece “chiunque, ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità politica ed istituzionale dovrebbe andare in carcere a Terni a vedere come lavorano i poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del Sappe e di tutto il corpo ma dell’intera nazione. L’ennesimo suicidio di un detenuto in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono".
Per il Sappe "è fondamentale dare corso a riforme strutturali nel sistema penitenziario e dell’esecuzione della pena nazionale, a cominciare dall’espulsione dei detenuti stranieri, specie quelli, e sono sempre di più, che, ristretti in carceri italiani, si rendono protagonisti di eventi critici e di violenza durante la detenzione".
Leggi l'articolo completo suCorriere Adriatico