L'orso si risveglia tra Cansiglio e Alpago: ecco la prima vittima

La carcassa sbranata dell'asino
TAMBRE - Un asinello sbranato e un'impronta sono il segnale del risveglio dell'orso. Ma chi sia questo orso e da dove arrivi, non si sa. ...

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TAMBRE - Un asinello sbranato e un'impronta sono il segnale del risveglio dell'orso. Ma chi sia questo orso e da dove arrivi, non si sa.


L'anno scorso ci fu Madi a scorrazzare tra la zona sopra Tambre e il Cansiglio, scendendo fino quasi Vittorio Veneto, ma il suo radiocollare ha smesso di funzionare. Di Madi non ci sono più tracce. Quello che ha sbranato l'asinello nei giorni scorsi potrebbe essere stato lui, ma, scientificamente, non c'è certezza alcuna.



L'attacco è avvenuto in una zona sopra l'abitato di Tambre, a circa 1100 metri di quota.

Gli allevatori del posto ipotizzano che ce ne siano due, anche tre, dislocati nell'area sopra Tambre e il Cansiglio. Ma sono solo ipotesi. Non si sa nemmeno se i plantigradi abbiano passato il letargo da queste parti oppure vi siano giunti, grazie alla loro capacità di percorrere anche 100 chilometri alla settimana.

Di certo, la presenza dell'orso, come assicura il sindaco di Tambre, Oscar Facchin, non ha prodotto isterismi tra la gente, solo preoccupazioni da parte degli allevatori costretti a fare i conti con qualche scorpacciata proteica a loro spese. Già, perché non va dimenticato che l'alimentazione dell'orso è prevalentemente vegetariana e, secondo gli esperti, ben attento anche a tenersi lontano dagli umani. «Per ora - spiega Facchin - non abbiamo alcunché da temere. Non abbiamo notizie di avvicinamenti alle case. Ad essere preoccupati sono gli allevatori che non sempre sono in grado di tenere gli animali all'interno dei recinti, specie quando salgono in quota».

Insomma, la situazione sembra essere sotto controllo, nonostante, come sempre in tema di animali, gli animi siano divisi tra chi sogna un mondo dove tutte le creature abbiano il loro spazio e chi, invece, ritiene le attività umane prevalenti.



Sotto il profilo del richiamo turistico, Facchin ha le idee chiare: «Non credo la presenza dell'orso rafforzi le presenze, esattamente come è stato per i cervi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico