Atleta non può più correre per un problema al cuore, lei si toglie la vita per il dolore: Emilia aveva 21 anni

«Ho passato più ore a letto che in piedi, quest'ultimo mese. Forse un giorno potrò tornare. Forse no»

Atleta non può più correre per un problema al cuore, lei si toglie la vita per il dolore: Emilia aveva 21 anni
Emilia aveva vinto, giusto l'anno scorso, la medaglia di bronzo nella 40km al Trail World Championships, a Chiang Mai, e si era conquistata il quinto posto al mondo a...

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Emilia aveva vinto, giusto l'anno scorso, la medaglia di bronzo nella 40km al Trail World Championships, a Chiang Mai, e si era conquistata il quinto posto al mondo a Innsbruck solo pochi mesi fa. La corsa era la sua vita e la sua passione, ma ultimamente aveva iniziato a soffrire di una frequenza cardiaca estremamente elevata ed era stata costretta a smettere di allensarsi.

Pochi giorni dopo la pubblicazione di un post su Instagram in cui parlava della sua situazione e delle difficoltà che stava incontrando, la 21enne si è tolta la vita, come riportato dal Mirror. 

 

 

 

«Fa male anche solo camminare»

Emilia Brangefält, atleta svedese, adorava correre e aveva dedicato la sua vita a questa passione. Dopo che le hanno trovato problemi al cuore, tuttavia, si è vista costretta ad accantonare la corsa: un tradimento del corpo rispetto ai propri desideri, un'ingiustizia che non è riuscita ad accettare.

La 21enne, il 4 novembre, aveva deciso di scrivere della sua angoscia tramite un post su Instagram, prima del suicidio: «Anche solo camminare ora fa male. Sono stata in ospedale più di 20 volte ma ogni singolo test è pulito. Il mio corpo è sotto stress, nonostante io me ne sia presa cura con amore nei mesi passati».

Poi, aggiunge: «Forse è stato troppo, per una ragazza di 21 anni, correre la Transvulcania 48k e WMTRC 45k a distanza di meno di un mese. Sono estremamente triste, perché correre e allenarmi vuol dire così tanto per me. Però, in questo momento, vivere semplicemente una vita normale è difficile. Ho passato più ore a letto che in piedi, quest'ultimo mese. Forse un giorno potrò tornare. Forse no. Spero che il mio corpo possa riprendersi da tutto questo».

Nove giorni dopo, il 13 novembre, Emilia si toglie la vita. Il comunicato stampa della SAF, Swedish Athletics Federation, dichiara: Negli ultimi mesi Emilia si sentiva molto male, sia fisicamente che mentalmente. Ha avuto il supporto di chi le era più vicino ma il 13 novembre si è tolta la vita». Il fratello della 21enne ha scritto su Instagram che il giorno precedente alla sua morte la ragazza aveva provato a ottenere supporto psichiatrico, ma a causa di mancanza del personale non era stato possibile assisterla.

 

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Corriere Adriatico