Sudafrica, due italiani spariti nel nulla nella zona dei grandi parchi nazionali

Sudafrica, due italiani spariti nel nulla nella zona dei grandi parchi nazionali
VICENZA - C'è grandissimo allarme sulla sorte di due vicentini, marito e moglie, scomparsi nel nulla in Sudafrica nella zona dei grandi parchi nazionali al confine con lo...

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VICENZA - C'è grandissimo allarme sulla sorte di due vicentini, marito e moglie, scomparsi nel nulla in Sudafrica nella zona dei grandi parchi nazionali al confine con lo Zimbawe e il Mozambico. Da oltre dieci giorni non ci sono notizie sulla coppia e le ultime sarebbero arrivate da una località prossima al Kruger National Park, uno dei grandi serbatoi faunistici nel nord-est del Paese, dove ogni anno migliaia di visitatori vanno in escursione per vedere da vicino elefanti, gazzelle, antilopi e naturalmente i leoni.




L'ultimo contatto risale ormai al 21 febbraio. Diego Verlato, 51 anni, e la compagna, Rosanna Graser, 61, due persone non nuove a viaggi esotici, dovrebbero rientrare venerdì in Italia con un aereo da Johannesburg. Ma da circa dieci giorni i parenti e gli amici non riescono a contattarli: cellulari spenti, nessun recapito, silenzio totale. La preoccupazione è fortissima perché i due, secondo il Giornale di Vicenza, che per primo ha raccontato la storia, erano soliti dare notizie a casa. I telefonini, ad ogni chiamata, ripetono laconicamente il messaggio che parte in automatico quando l'apparecchio non è raggiungibile.



I familiari della coppia, residente a Torri di Quartesolo, un paese alle porte di Vicenza, hanno informato i carabinieri. E' stata anche contattata l'ambasciata italiana a Pretoria. Un funzionario della nostra rappresentanza diplomatica avrebbe detto che «certe situazioni non sono del tutto insolite quando ci si trova in aree così remote» ma tuttavia il Ministero degli Esteri è stato di allerta sulla vicenda.



Il Kruger National Park, nel nord-est del Sudafrica, e uno dei simboli naturalistici del Paese: la natura selvaggia e la sua forza allo stato puro. Le visite sono contingentate perché i pericoli sono costantemente in agguato, anche per chi crede di essere un esperto viaggiatore. I due vicentini progettavano da tempo il viaggio e pare che si fossero dati un obbiettivo ben preciso: lasciarsi alle spalle le mete più battute ed entrare in contatto con il volto incontaminato dell'Africa. Proposito affascinante ma potenzialmente pericoloso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico