Malore mentre sale le scale in gita: Alessio muore a 13 anni, la prof rischia 8 mesi di carcere

Brescia, il ragazzino era affetto da cardiopatia congenita

Alessio Quaini, malore mentre sale le scale in gita: morto a 13 anni, la prof rischia 8 mesi di carcere
BRESCIA - La morte e il processo. Accusa un malore mentre sta sale i 40 gradini che portano alla sala civica del Comune di Villanuova sul Clisi, nel...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

BRESCIA - La morte e il processo. Accusa un malore mentre sta sale i 40 gradini che portano alla sala civica del Comune di Villanuova sul Clisi, nel Bresciano: così è morto a 13 anni in gita scolastica. Il pubblico ministero ieri ha chiesto 8 mesi per l'insegnante che aveva la responsabilità di Alessio Quaini, affetto da cardiopatia congenita. È quanto riportano oggi alcuni quotidiani. Per il consulente del pm e per i medici che lo avevano in cura e che gli avevano impiantato un defibrillatore, quello sforzo era stato un ostacolo insormontabile. Il dramma risale alla mattina dell'11 aprile 2014.

 

Spedizione punitiva per una parola di troppo: in otto picchiano due ragazzini nel centro di Ascoli

Bisognerà ora attendere il 28 settembre per sapere se, secondo il tribunale, per la morte di Alessio ci sono delle responsabilità colpose. La difesa ha evidenziato che non è stato esaminato il defibrillatore di Alessio, che avrebbe potuto rivelare o meno con certezza l'aritmia. Per il pm la professoressa sapeva della malattia e non doveva far fare quello sforzo al ragazzo. La replica è che non c'era certificazione medica portata a scuola e che solo qualche mese prima il ragazzo era stato al Vittoriale, dove le scale non mancano. Ma sempre secondo il pm l'insegnante avrebbe dovuto vigilare. La difesa ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico