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Un tribunale di Belgrado ha disposto oggi la detenzione di un mese per il padre del 13enne che il 3 maggio scorso, sparando con la pistola del suo genitore, ha ucciso in una scuola della capitale serba nove persone - otto allievi e una guardia giurata - ferendone altre sette.
Per i giudici l'uomo è sospettato di aver addestrato il figlio all'uso delle armi
I giudici hanno inoltre sospettato che l'uomo nell'ultimo periodo abbia addestrato il
figlio 13enne all'uso delle armi da fuoco, portandolo con sé al poligono di tiro per esercitarsi a sparare. Vladimir K. ha negato ogni accusa in tal senso dinanzi ai giudici, e lo stesso ha fatto la sua legale Irina Borovic parlando con i giornalisti. Armi e munizioni, secondo l'avvocato, coperte da tutte le autorizzazioni, erano custodite in casa nel rispetto delle norme di sicurezza previste. Kosta K., l'autore della strage alla scuola - dove si era presentato con due pistole del padre e quattro molotov - non è perseguibile penalmente non avendo compiuto ancora 14 anni.
Corriere Adriatico