SALERNO - «Questa volta è una donna, una soldatessa. Si chiamava Stefania Stellaccio, aveva 31 anni ed era di Salerno. Anche per lei, come per Luciano Cipriani, l'ultimo...
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«Soldato esemplare, ragazza solare, era nota nell'ambiente militare come la soldatessa che giocava a nascondino con i bambini della guerra. Cercava di distrarre i bambini dalla violenza della guerra, anche questo significa essere soldati italiani», afferma l'Osservatorio Militare in una nota. «Evidentemente però lo spirito di abnegazione e la gioia del proprio lavoro/dovere - continua - non trovano altrettanto riscontro verso le istituzioni che dovrebbero tutelarli. In meno di un mese 5 morti, 5 giovani vite spezzate da un male derivante certamente dall'esposizione all'uranio impoverito. Su questo non ci sono dubbi.
Proprio ieri l'ennesima condanna per il Ministero della Difesa ottenuta dall'avv. Angelo Fiore Tartaglia e dall'Osservatorio Militare che da anni hanno individuato, studiato ed affrontato giuridicamente il problema». «Proprio oggi la notizia che chiarisce ancor di più di quanto possa essere grave il problema e di come questo viene pesantemente ignorato dalla politica e dalle istituzioni. Ormai è evidente che in Italia questo problema dovrà essere affrontato solo nelle aule di giustizia. Con la speranza che anche le nostre istituzioni possano maturare quel senso civico (di cui sono ricchi i nostri militari) e rispetto dei diritti a cui vengono richiamate puntualmente dalle sentenze di condanna. Andremo avanti nell'assordante silenzio di tutte le istituzioni. I funerali di Stefania si svolgeranno oggi a Roccadaspide (Sa)». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico