OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Dopo tre giorni di ricerche, è arrivata la notizia che tutti temevano. Sono morti i cinque passeggeri del sottomarino Titan, scomparso dai radar lo scorso lunedì mentre cercava di raggiungere il relitto del Titanic a 3.800 metri di profondità nell'Atlantico.
Secondo la Guardia Costiera statunitense, il batiscafo sarebbe imploso, uccidendo sul colpo gli avventurieri. Tra di loro, anche un ragazzo di 19 anni, Suleman Dawood, figlio del businessman pakistano Shahzada Dawood.
Il dramma di Suleman. «Era terrorizzato»
Padre e figlio sono morti insieme, durante un viaggio che avrebbero duvuto ricordare per tutta la vita. Quel sottomarino è stato invece l'ultima cosa che hanno visto. Il biglietto d'oro, dal costo di 250mila dollari, era stato un regalo di Shahzada Dawood a suo figlio, nella speranza di regalargli un'esperienza da sogno. Eppure, stando al racconto della zia del giovane, che ora piange la scomparsa dei suoi parenti, quel viaggio Suleman non voleva proprio farlo. «Era terrorizzato dall'affrontare questa avventura», ha rivelato la donna intervistata dalla Nbc. «Non si sentiva a suo agio con questa cosa», ha aggiunto Azmeh Dawood (sorella del padre di Suleman), ma «si è sentito in dovere di compiacere suo papà».
«Il pensiero che fosse lì sotto, senza fiato, mi ha paralizzato», ha raccontato ancora la zia. «Io non ci sarei andata neppure se mi avessero offerto un milione di dollari», ha concluso.
Chi era Suleman Dawood
Shahzada Dawood e suo figlio Suleman erano eredi dell'impero Dawood e tra le persone più ricche del Pakistan. Erano cittadini britannici e vivevano a Surbiton, nel Surrey. Suleman e sua sorella maggiore sono cresciuti entrambi a Londra.
Il 19enne morto studiava all'Università di Strathclyde a Glasgow. Era uno studente della Business School e aveva appena completato il suo primo anno.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico