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Smart working per i fragili e per i genitori con figli under 14, si va verso la proroga fino al 31 dicembre: è una delle misure attese in settimana, con il voto in Parlamento del decreto Aiuti bis da 17 miliardi e il varo in Consiglio dei ministri di un decreto Aiuti ter da più di 13 miliardi.
Oltre, infatti, a una serie di misure per aiutare imprese e famiglie a sostenere il caro energia, la prossima conversione in legge del decreto Aiuti bis porterà a nuovi sviluppi in tema di lavoro da remoto.
Smart working
Le norme che regolamentano lo smart working sono le stesse in vigore fino al 31 luglio: deve essere compatibile con le caratteristiche della prestazione professionale e - per quanto riguarda i genitori di figli under 14 - in famiglia non deve esserci già un genitore che non lavora o che percepisce uno o più ammortizzatori sociali, come ad esempio la cassa integrazione.
Queste due categorie dal primo agosto sono prive di una tutela legislativa che gli permetta di ricorrere allo smart working.
Per questa proroga le risorse arriveranno dal Fondo sociale per l’occupazione del ministero del Lavoro e il costo stimato è di circa 18,6 milioni di euro.
La tutela legislativa
Nel periodo di mancata copertura per il lavoro agile, il rientro in presenza è stato tutelato in alcune imprese grazie ad accordi firmati con le rappresentanze sindacali. Nella maggior parte dei casi, invece, l’unica salvaguardia è stato il decreto legislativo n. 105 del 30 giugno 2022, il quale alla lettera b dell’articolo 4 recita: «I datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile sono tenuti in ogni caso a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione del rapporto di lavoro in modalità agile formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a dodici anni di età o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità [...] e alle richieste dei lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata».
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Corriere Adriatico