Affonda un altro gommone 40 morti nel Mediterraneo

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AUGUSTA - Mentre a Roma si infiamma la polemica politica sulla questione immigrazione, con Beppe Grillo che attacca frontalmente il ministro dell'Interno Angelino Alfano e difende i prefetti, nel Canale di Sicilia migliaia di profughi continuano a tentare la sorte affrontando traversate che somigliano sempre più a una roulette russa. L'ultima tragedia del mare sarebbe avvenuta ieri mattina al largo delle coste libiche: alcune decine di migranti - una quarantina secondo le testimonianze dei superstiti - sarebbero annegati in seguito al naufragio di un gommone.




A raccontarlo sono stati gli stessi sopravvissuti sbarcati nel pomeriggio ad Augusta dalla nave militare tedesca Schleswig -Holstein che ha soccorso complessivamente 283 profughi a bordo di tre diverse imbarcazioni. L'unità tedesca, che non è impegnata ufficialmente nell'operazione Triton, nell'ultimo mese tuttavia è già intervenuta in diverse occasioni nel Mediterraneo per salvare vite umane: il 19 giugno scorso ha sbarcato a Reggio Calabria 544 migranti; quattro giorni dopo altri 522 a Salerno.



I superstiti del naufragio, 88 in tutto, sono stati raccolti in un primo momento da una nave mercantile, poi sono stati affidati alla nave militare tedesca approdata ad Augusta nel pomeriggio di oggi. Agli operatori dell'organizzazione umanitaria Save the children hanno raccontato che erano oltre 120 su un gommone fatiscente partito nella notte tra lunedì e martedì da un porto della Libia. A un certo punto i tubolari si sarebbero sgonfiati e il battello avrebbe cominciato a imbarcare acqua. Una quarantina di migranti, tra i quali alcune donne e bambini, sarebbero finiti in mare annegando nel giro di pochi minuti.



Gli altri si sarebbero aggrappati al gommone semi affondato fino all'arrivo dei soccorsi. Le testimonianze dei sopravvissuti vengono ritenute attendibili dall'organizzazione umanitaria. «Abbiamo parlato con diversi di loro - spiega Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the children - e le versioni sono concordi. Ho davanti a me un ragazzo in lacrime perchè ha perduto il fratello. Le vittime sarebbero tutte originarie di paesi dell'area sub sahariana».



Tra i 283 migranti sbarcati ad Augusta vi sono profughi provenienti da Somalia, Eritrea, ma anche da Senegal, Benin e Mali. Un flusso migratorio inarrestabile quello tra le coste libiche e l'Italia: questa mattina, mentre la nave militare tedesca si dirigeva verso Augusta, un pattugliatore della Guardia Costiera svedese «Poseidon» ha sbarcato nel porto di Reggio Calabria altri 328 profughi salvati nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico