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Lombardia e Piemonte ripartono dallo shoppinge dai negozi aperti. Dopo tre settimane di zona rossa, con le serrande dei negozi abbassate, tornano ad affollarsi le vie del centro ei negozi nelle due regioni che da oggi debuttano in zona arancione. Fin dal mattino e per tutto il giorno sono tante persone che hanno riempito le vie del centro di Milano e Torino per le compere, complice anche il Natale che si avvicina e gli ultimi sconti del Black Friday.
A Torino è bastato che i negozi rialzassero le serrande per vedere le vie del centro cittadino piene di gente, con lunghe code ma ordinate sui marciapiedi in attesa di entrare. La sindaca di Torino, Chiara Appendino, nel primo giorno della città fuori dalla zona rossa ha però rivolto una raccomandazione ai torinesi a fare shopping«In modo responsabile. Supportiamo i negozi di vicinato e, nel contempo, non abbassiamo la guardia ». Provvedimenti anti assembramento ad esempio sono stati presi ieri a Roma per la troppa folla. Nella Capitale sono state chiuse temporaneamente alcune piazze della movida, dal centro alla periferia, dalle principali piazze di Trastevere e del centro storico ai luoghi di ritrovo nel Rione Monti e al Pigneto. A Torino per i tanti commercianti che finalmente oggi hanno ripreso a lavorare la folla è però «puro ossigeno», come hanno spiegato i gestori di un negozio di abbigliamento in centro.
La gente «ha voglia di uscire e spendere, ritornare un pò alla normalità - ha confermato Francesca, che ha un negozio di calzature -. Nonostante le sirene delle ambulanze che ancora passano e ci ricordano che è un brutto momento c ' e anche voglia di serenità e tranquillità da parte delle persone ». La voglia dishopping e di normalità accomuna Milano e Torino. È positivo infatti il bilancio della prima giornata di negozi aperti anche nel capoluogo piemontese. Secondo Confesercenti in città c'è voglia di shopping , in centro, secondo l'associazione, ha riaperto il 90% delle attività, mentre i periferia la media supera il 70%. La parte del leone l'hanno fatta i negozi di abbigliamento, ma si registra un buon afflusso anche nei negozi di casalinghi e di oggettistica.
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