Sesso e droga con la studentessa 14enne, la prof e il compagno condannati

Sesso e droga con la studentessa 14enne, la prof e il compagno condannati
Il compagno della sua insegnante di ripetizioni, di oltre vent'anni più grande di lei, l'aveva violentata per la prima volta quando era poco più che...

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Il compagno della sua insegnante di ripetizioni, di oltre vent'anni più grande di lei, l'aveva violentata per la prima volta quando era poco più che dodicenne. Poi con la ragazzina nel proprio appartamento di Ravenna aveva avuto a lungo una relazione clandestina. Nei guai c'era finita pure l'insegnante, perché i tre fumavano spinelli assieme. E così, come riportato da alcuni quotidiani locali, l'uomo è stato condannato a otto anni di carcere per violenza sessuale e atti sessuali con minorenne. E la fidanzata insegnante, che poi l'ha perdonato mettendo con lui su famiglia, a un anno per spaccio aggravato.


Al termine del rito abbreviato, il Gup Rossella Materia ha pure riconosciuto alla giovane, in parte civile con l'avvocato Paola Brighi, 100 mila euro di risarcimento. La difesa dell'uomo - avvocato Lisa Venturi - aveva sostenuto che non ci fosse mai stata coercizione e che i rapporti fossero iniziati quando la ragazzina aveva già compiuto i 14 anni, soglia al di sotto della quale scatta in ogni caso la contestazione di violenza sessuale.

Durante l'incidente probatorio, la giovane aveva poi raccontato pure di avete subito maltrattamenti in famiglia, per i quali è indagato il padre in separato fascicolo. Il caso era approdato in Procura in seguito alla denuncia del padre della ragazzina, che temeva che lei potesse avere intrapreso una relazione sessuale con un uomo molto più grande di lei. Durante la successiva perquisizione, la polizia aveva scoperto diversi messaggi che provavano la relazione tra i due. Tra questi pure uno in cui l'uomo, dopo che la fidanzata aveva scoperto tutto per bocca della sua alunna, aveva spiegato la situazione a un familiare raccontando di avere perso la testa per la giovane ma di averla poi lasciata.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico