Sesso, meglio farlo al buio Una ricerca spiega il perché

Sesso, meglio farlo al buio Una ricerca spiega il perché
ROMA - Il sesso è meglio farlo al buio, soprattutto se si cerca di avere un bambino. Questo è il consiglio che alcuni scienziati danno agli aspiranti genitori per aumentare le...

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ROMA - Il sesso è meglio farlo al buio, soprattutto se si cerca di avere un bambino. Questo è il consiglio che alcuni scienziati danno agli aspiranti genitori per aumentare le probabilità di concepimento. Sembra infatti che la fertilità femminile, legata a doppio filo con il buon funzionamento dell'orologio biologico regolato dai ritmi circadiani, possa ridursi in presenza di 'perturbazioni luminose' in camera da letto. Soprattutto nelle donne non più giovanissime. Al contrario, rispettare il buio della notte aiuterebbe. Ciò significa spegnere lampadari e abat-jour, chiudere bene le serrande, abbassare fino in fondo le tapparelle e tirare le tende, ma anche premere il pulsante 'off' su tablet, computer e smartphone.




Ogni spiraglio di luce rischia di compromettere l'esito finale. Questo, almeno, è l'avvertimento di una serie di esperti sentiti dal Daily Mail. Lo spunto è una ricerca condotta da scienziati giapponesi e americani sui topi, pubblicata su 'Cell Reports'. Dal lavoro emerge che scombinare i ritmi circadiani dei roditori femmina diminuisce la probabilità di gravidanze quando l'animale è di mezza età. Fra le topoline più adulte sottoposte a stimoli in grado di 'sballare' l'orologio biologico, il tasso di concepimento risulta abbattuto dal 71% al 10%.



Un effetto reversibile semplicemente eliminando i fattori che disturbano i ritmi circadiani: in particolare pasti irregolari e ambienti di vita troppo illuminati.


sulla luce del sole e non su quella artificiale - può essere un elemento chiave anche per la fertilità delle donne», assicura Gene Block dell'università della California a Los Angeles. «Nella società moderna - avverte - la popolazione femminile è esposta a troppe interferenze ambientali che potrebbero giocare un ruolo nelle difficoltà di concepimento». Il problema riguarda una coppia su 7 e in molti casi le cause restano misteriose. Neil Stanley, specialista inglese di disturbi di sonno, spiega che «i nostri ritmi biologici sono squisitamente temporizzati e non c'è da stupirsi se la fertilità è legata anche al ciclo del sonno». Concorda Darren Griffin della Kent University, convinto che lo studio sui topi rappresenti «un progresso significativo. È particolarmente interessante - commenta - soprattutto perché le difficoltà di concepimento sembrano rientrare quando i ritmi circadiani vengono ripristinati. Gli uomini certo non sono topi, e nelle donne una corretta alternanza luce-buio può rappresentare eventualmente solo una faccia del problema. Ciò detto - conclude - il messaggio che la fertilità è collegata allo stato di benessere generale non va affatto sottovalutato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico