ROMA - Il sesso anale non è più un tabù. Sono sempre più le coppie eterosessuali che lo praticano e con reciproca soddisfazione. L'importante,...
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Kat Van Kirk, sessuologa e psicoterapeuta statunitense, lo afferma senza giri di parole: «Il sesso anale non fa male. O meglio, non deve farlo. In primis occorre lubrificare bene e andarci piano, poi sarà stimolante e piacevole. Alcune donne hanno anche provato orgasmi durante questa pratica sessuale».
La lubrificazione è importantissima per ridurre il dolore e aumentare il piacere, ma non basta: occorre anche limitare i rischi di infezioni e di malattie sessualmente trasmissibili. Il rischio di microlacerazioni della pelle nel retto, infatti, esiste, ma è praticamente analogo a quello del sesso vaginale e non comporta gravi conseguenze per la salute. Più attenzione va rivolta all'utilizzo del preservativo, essenziale per evitare di contrarre malattie come l'HIV o l'HPV, un papilloma virus che può portare anche al cancro anale. Inoltre, altre spiacevoli conseguenze possono essere infezioni da Escherichia Coli, del tratto urinario o dell'intestino. Per questo motivo è assolutamente fondamentale non solo utilizzare il preservativo, ma cambiarlo quando si passa dal sesso vaginale a quello anale e viceversa. I rischi aumentano quando ci si espone a penetrazioni anali con partner multipli: da vari studi è emersa una forte tendenza, tra i soggetti coinvolti, a sviluppare il carcinoma dell'ano.
Se ricorderete con attenzione tutte queste piccole accortezze, anche voi e i vostri partner potrete sperimentare un'esperienza diversa, sicura e decisamente piacevole. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico