Serpente in un giardino, attimi di panico per moglie e marito vicino Roma. «Ha tentato di attaccare più volte»

Il suo unico intento era con molta probabilità quello di ricercare piccole prede per potersi nutrire e  anche un posto (caldo) dove potersi rifugiare, ma il...

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Il suo unico intento era con molta probabilità quello di ricercare piccole prede per potersi nutrire e  anche un posto (caldo) dove potersi rifugiare, ma il serpente è rimasto intrappolato all’interno di una rete nel giardino di un’abitazione a Morlupo scatenando momenti di puro panico per una donna e suo marito: una brutta disavventura quella vissuta da un biacco e soprattutto dai proprietari di casa attirati dall’incessante abbaiare del loro fido che si era reso conto di quell’insolita presenza che aveva “invaso” il suo territorio.  Nessuna specie velenosa, fortunatamente, ma solo ( l’ennesimo) ofide che, pur di fuggire dal “nemico” a quattro zampe, si era incastrato nelle maglie di una rete per la protezione del prato, diventando aggressivo tanto da tentare di mordere gli occupanti della struttura. «Sono circostanze curiose e anomale ma che spiegano quanto le barriere umane possano diventare un pericolo per gli animali», dice a “Il Messaggero” l’esperto zoofilo Andrea Lunerti.

 

Cosa è successo?

L’allarme è scattato lo scorso venerdì quando Rita e suo marito vengono attirati dal continuo abbaiare del loro cane. Il pericolo era lì, nel giardino della loro abitazione, a Morlupo: un grosso serpente si era accidentalmente infilato all’interno di una rete senza riuscire a liberarsi. L’aggressività del rettile ha scosso i proprietari di casa: anche in questo caso non si è trattato di una vipera, ma ancora una volta un biacco, lungo oltre un metro e trenta centimetri, adulto e femmina. «Un episodio davvero particolare perché non è stato affatto facile catturare il serpente», spiega l’etologo Lunerti. «L’addome del serpente era stretto attorno al filo di nylon e questo impediva al rettile la possibilità di dileguarsi. Con le pinze che utilizzo per catturare specie velenose sono riuscito a liberarlo. Sull’addome - prosegue ancora l’esperto - c’erano diverse lacerazioni che ho curato con uno spray cicatrizzante». Il biacco, dopo qualche ora di termoregolazione, è stato liberato presso il Rifugio del Lupo, a Morlupo. 

 

Il precedente

Lo scorso agosto un altro piccolo serpente ( non velenoso) era rimasto incastrato - per ben due giorni - tra la finestra e la zanzariera di un appartamento a La Storta. «Piccoli o grandi riescono ad intrufolarsi in ogni angolo dei siti domestici in quanto “vittime” della loro curiosità, ma - conclude l’esperto Lunerti - se persi di vista diventa poi complessa la loro cattura».

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Corriere Adriatico