Lieto fine per l'isola di Serpentara, costa sud-est della Sardegna da tempo in vendita all'asta per 600mila euro, soldi che però il Comune di Villasimius e il...
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Sbianchi, novello mecenate in veste ambientalista, possiede già un'azienda agricola e alcune case sulla costa tra Villasimius e Costa Rei: l'atollo nel 1975 era stato comprato da un privato ed è appartenuto recentemente ad una società immobiliare dichiarata ormai fallita, ma che non ha potuto toccare nemmeno uno spillo sul'isola, sottoposta a tutela integrale essendo sito di interesse comunitario (Sic), zona di protezione speciale (Zps) e soggetta alle regole del piano paesaggistico regionale (Ppr) che escludono la possibilità di realizzare qualsiasi manufatto edilizio.
Inoltre ci sono i vicoli ministeriali: la parte nord, l'unica accessibile via mare, è permanentemente interdetta alla navigazione. La curatela fallimentare e l'imprenditore hanno già raggiunto l'accordo, ma la registrazione dell'atto verrà fatta il mese prossimo. Nel frattempo però Sbianchi, che tra qualche giorno sarà in Sardegna, ha le idee chiare: «Mettere in sicurezza la torre spagnola di San Luigi e cederla in comodato d'uso gratuito al Comune e all'Area marina protetta: quell'isola oggi è un parco e deve rimanere tale».
Il progetto per ridare nuova vita a Serpentara è già sul tavolo di Comune e Area marina protetta Capo Carbonara. «Sono contento che chi ha acquistato l'isola abbia la nostra stessa visione: deve rimanere un parco e deve essere reso fruibile», dice il sindaco di Villasimius, Gianluca Dessì. «Per il ripristino della torre potrebbero essere necessari tra i 150 e i 300 mila euro, poi c'è da pulire l'unico sentiero che passa tra le rocce e predisporre un pontile galleggiante per poter sbarcare - spiega il direttore dell'area marina protetta Fabrizio Atzori - ma prima occorrerà chiedere una deroga al ministero per poter arrivare a terra». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico