ROMA - Altro che astrusi test e calcoli mateamtici, ultimamente molto in voga. L'unico criterio nella scelta delle scrarpe per correre che può diminuire gli infortuni è il...
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Lo afferma uno studio dell'università canadese Calgary sul British journal of sports medicine. Fra i criteri recenti individuati dai ricercatori e subito sfruttati anche dai produttori ci sono la cosiddetta “pronazione”, ovvero la rotazione del piede verso l'interno quando viene messo a terra, e la forza di impatto sul terreno.
Sulla base di questo ortopedici e allenatori hanno iniziato a consigliare la giusta scarpa che, teoricamente, dovrebbe ridurre il rischio di infortuni contrastando la pronazione o riducendo la forza di impatto.
Per verificare se effettivamente c'è questa corrispondenza i ricercatori hanno rianalizzato tutti gli studi sull'argomento fatti negli ultimi decenni trovando, ad esempio, che la pronazione non solo non aumenta gli infortuni, ma può essere quasi un fattore protettivo. «Da uno studio su oltre mille atleti - scrivono - emerge che quelli che hanno questa caratteristica della corsa si infortunano meno”.
Anche le evidenze di una relazione tra l'impatto sul terreno e gli incidenti, prosegue lo studio, non sono affatto conclusive. L'unico parametro di cui tenere conto quando si sceglie una scarpa quindi, concludono gli esperti, è proprio quello più semplice, il comfort. «Il nostro corpo è un ottimo giudice di come dovremmo correre - spiega Benno Nigg, l'autore principale - Se noi ignoriamo o combattiamo i nostri movimenti naturali, ad esempio contrastando la pronazione. Il rischio di infortunio sale. Invece dovremmo fare attenzione a quello che ci dice il nostro corpo sulle scarpe che stiamo per scegliere»
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Corriere Adriatico