Imprenditore entra in azienda e muore d'infarto: lo trovano gli operai

Giuseppe Filippi
SAN GIORGIO DELLE PERTICHE - Stroncato da un infarto, è morto ieri mattina all'alba l'imprenditore padovano Giuseppe Filippi, a capo dal 1992 dell'azienda...

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SAN GIORGIO DELLE PERTICHE - Stroncato da un infarto, è morto ieri mattina all'alba l'imprenditore padovano Giuseppe Filippi, a capo dal 1992 dell'azienda Anemos di via Europa a San Giorgio delle Pertiche. «Mio padre - ha raccontato ieri la figlia Stefania, 54 anni, noto avvocato - amava il suo lavoro e a dispetto dei suoi 83 anni era sempre il primo ad entrare in fabbrica e l'ultimo ad uscire. L'ho sentito ieri mattina qualche minuto prima delle sei. Nulla che facesse presagire una morte così repentina. Negli ultimi tempi aveva sofferto di una fastidiosa influenza intestinale, ma ormai era guarito».


Il regista Alessandro Valori stroncato da infarto a 54 anni mentre sta cenando

Di fatto alle 6 in punto Filippi, che aveva festeggiato gli 83 anni lo scorso 13 febbraio, è entrato alla Anemos. Ha fatto solo in tempo a mettere piede in ufficio poi, ancor prima di disattivare il sistema d'allarme, si è accasciato sulla poltrona ed è morto. Immediati i soccorsi. Sul posto sono giunti i sanitari del Suem 118, ma anche un disperato tentativo di rianimare il paziente non ha sortito gli effetti sperati. La salma è stata già messa a disposizione della famiglia. I funerali saranno celebrati all'Abbazia di Praglia giovedì alle 14,30. La salma verrà poi tumulata nella tomba di famiglia del cimitero di Abano. La vittima viveva a Padova in via Trieste. Lascia nel dolore oltre alla figlia Stefania che già da tempo è entrata nell'organigramma aziendale, anche la moglie ottantaduenne Maria Antonia Riccitiello. 


I PARENTI «La morte di mio padre è devastante sul piano umano ed emotivo. Tuttavia la lucidità del momento mi porta a dire che è venuto a mancare sul posto di lavoro, un sogno che ha sempre avuto. Lui amava la sua azienda. Nonostante non fosse più giovanissimo tutte le mattine apriva lui, preparava le macchine per gli operai, avviava gli impianti e la sera effettuava il percorso inverso. Non sentiva la fatica. Nonostante in più di un'occasione abbia tentato di convincerlo a rallentare con gli impegni professionali, lui mi ripeteva sempre che il lavoro era la sua vita e lo faceva stare bene». «Ora - ha concluso - in un momento così difficile, mi sento di ringraziarlo per tutti gli insegnamenti che mi ha dato e per il bene che ha trasmesso al prossimo nella sua vita». A rinvenire il corpo senza vita di Giuseppe Filippi è stato il capoturno degli operai insieme al servizio di vigilanza che, sentendo il sistema d'allarme che suonava all'impazzata, è subito arrivato in azienda. Per tutta la mattinata di ieri decine di amici e conoscenti di Filippi sono passati dalla storica Anemos, leader internazionale nella costruzione e vendita di scaffalature metalliche, per portare una parola di cordoglio alla famiglia e a tutto il personale dell'azienda che ha sempre visto la figura del responsabile come quella di un padre di famiglia. 


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Corriere Adriatico