Roma, stuprata da quattro indiani in una Panda: sequestrata alla fermata bus, poi scaricata in strada

Roma, stuprata da quattro indiani in una Panda rossa: sequestrata alla fermata del bus, poi scaricata in strada
Una donna di 44 anni è stata sequestrata e stuprata da quattro uomini sotto a un cavalcavia di Roma.  La vittima...

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Una donna di 44 anni è stata sequestrata e stuprata da quattro uomini sotto a un cavalcavia di Roma

La vittima giovedì notte stava aspettando un autobus alla fermata di Rebibbia, un notturno per arrivare fino a Guidonia, per tornare a casa dopo una giornata di lavoro: la donna fa la comparsa nei programmi Rai e Mediaset.
Come racconta Il Messaggero, la donna, sola alla fermata dell'autobus, è stata avvicinata da una Panda rossa con due indiani a bordo.

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Uno dei due uomini ha provato ad attaccare bottone, mentre lei è rimasta sulla difensiva anche quando le hanno offerto un passaggio. È stato allora che i due l'hanno strattonata e trascinata in auto, poi schiaffi e minacce anche con un coltello, mentre uno degli uomini guardava un porno e fumava bevendo birra. «Ho pensato che alla fine mi avrebbero ucciso, ho cercato pure di buttarmi dalla macchina in corsa ma non era possibile», ha raccontato.

Nei pressi della rotatoria del casello A1 di Guidonia, l'auto ha preso una strada sterrata già scenario di altre violenze, via della Selciatella. Sotto al cavalcavia c'erano altri due uomini in attesa, indiani o bengalesi, e a turno l'avrebbero stuprata: «Non vedevo l'ora che finissero, stavo ferma, per evitare di farmi altro male».
Una volta finita la violenza, la donna è stata scaricata fuori dall'auto ma è riuscita a prendere la sua borsa. Con il cellulare ha chiamato il 113. I poliziotti sono riusciti a individuarla grazie alle indicazioni che la vittima è riuscita a dare, e l'hanno portata in ospedale a Tivoli. La Procura di Tivoli ha aperto un'inchiesta per stupro di gruppo. Del caso si occupa il pool antiviolenza del commissariato di Tivoli in collaborazione con la Quarta sezione della Squadra Mobile, che sta vagliando quanto hanno ripreso le telecamere nei pressi della fermata di Rebibbia.

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Corriere Adriatico