VENEZIA - È di quattro arresti, tra cui quello di un militare della guardia di finanza in servizio all'aeroporto Marco Polo di Venezia, il bilancio di...
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A rivendere i Rolex di «secondo polso» sono stati anche diversi concessionari ufficiali, che hanno acquistato a prezzi convenienti orologi dichiarati come usati. L'indagine è scaturita a gennaio dalle attività di monitoraggio dei flussi di passeggeri svolti dai finanzieri del Gruppo di Tessera all'aeroporto Marco Polo. L'attenzione si è concentrata sui frequenti viaggi da e verso Hong Kong da parte di titolari di aziende di commercio di orologi di Treviso, Vicenza e Napoli. Le partite di orologi acquistate nell'ex colonia britannica, anche dell'ordine di 350 pezzi per volta, venivano introdotte nei bagagli a mano o in scatola contraffatte. Hong Kong veniva raggiunta partendo separatamente dall'Italia e dall'Austria, con tappa intermedia a Dubai.
A Venezia il gruppo si divideva prima della sala arrivi, e uno si recava alla Dogana per dichiarare regolarmente l'importazione di pochi orologi, versando i diritti di confine, corrispondenti all'Iva.
Corriere Adriatico