Revenge porn, un 40enne come Tiziana Cantone: «Ricattato sul web, m'ammazzo»

Revenge porn, un 40enne napoletano come Tiziana Cantone: «Ricattato sul web, mi ammazzo»
NAPOLI - Il revenge porn non è sempre un problema della donna, con l'uomo nella parte del carnefice: a volte accade anche il contrario. È il caso di...

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NAPOLI - Il revenge porn non è sempre un problema della donna, con l'uomo nella parte del carnefice: a volte accade anche il contrario. È il caso di Ferdinando (nome di fantasia), 40enne del Napoletano, che due giorni fa ha annunciato su un gruppo social del suo paese che si sarebbe suicidato: «Addio sangiorgesi, questa sera mi ammazzo», ha scritto intorno alle 22, mettendo in allarme decine di utenti.


Lo racconta il quotidiano Il Mattino: dopo il post, decine di persone hanno telefonato alla polizia e ai carabinieri per segnalare la situazione, mentre sotto il post si moltiplicavano i commenti solidali con lui. «Non scherzo, mi tolgo la vita sul serio», ha però risposto il 40enne, salvato dall'intervento dei poliziotti che sono riusciti a tranquillizzato, nonostante un forte stato di agitazione. Il suo malessere non era dovuto alla depressione alla solitudine, ma - appunto - ad un caso di revenge porn.

L'uomo era stato infatti adescato sul web da un utente che affermava di essere una ragazza di 25 anni, di nome "Serena": la donna dopo aver conquistato la sua fiducia con alcune conversazioni bollenti (comprese videochiamate con la webcam), martedì gli ha chiesto 1.500 euro «o i tuoi messaggi finiranno su tutti i gruppi». Secondo gli investigatori dietro la finta "Serena" ci sarebbe una banda specializzata in questo tipo di truffe: «So dove abiti, se non paghi manderò qualcuno da te stasera stesso», gli ha scritto dopo il suo iniziale diniego a pagare.


Così Ferdinando, triste e frustrato, ha pensato di risolvere il tutto e salvare la sua reputazione togliendosi la vita: per fortuna non ci è riuscito, grazie a quel post e all'intervento di utenti prima e poliziotti poi. «I due agenti intervenuti per salvarmi sono come angeli custodi», ha detto commosso, scrive Il Mattino. Il suo non sarebbe l’unico caso di ricatto legato al mondo delle «vendette a luci rosse» denunciato nella zona: la polizia postale ha già sequestrato pc e cellulare dell’uomo, con la speranza di trovare indizi utili per smascherare i malviventi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico