MASSA LUBRENSE. «Li ho implorati di non farmi del male. Invece non mi hanno solo minacciato ma picchiato a sangue, portandomi via alla fine gioielli che appartenevano a mio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ingegnere, come sta?
«Avverto ancora un risentimento nella parte bassa della schiena. D’altronde i rapinatori mi hanno scaraventato giù dalla sedia a rotelle, oltre a colpirmi alla testa e alle gambe. Le sensazioni che provo, però, sono soprattutto di fastidio e rabbia».
Che cosa le scatena questi sentimenti?
«La mia famiglia possiede questa casa dal 1959. Prima dell’11 giugno non ci era mai capitato un episodio simile. Avevamo sentito di altri furti, ma si trattava di incursioni messe a segno di notte e senza crudeltà. Nel mio caso, invece, la rapina è avvenuta alle 14 e in un’abitazione frequentata ogni giorno da parenti e amici, oltre che da badante, elettricisti, idraulici e giardinieri. Mio cognato stava facendo la spesa, le mie sorelle erano andate al mare. I rapinatori hanno colto uno dei rari istanti in cui mi trovavo in casa da solo».
Nemmeno i suoi tre cani si sono accorti di ciò che stava accadendo? Non ha un sistema di videosorveglianza?
«Non ho mai installato le telecamere perché non ce n’è mai stato bisogno.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico