SPRESIANO - È uscito dalla palestra poco dopo le 20 e doveva percorrere solo alcune centinaia di metri per arrivare a casa, non lontano dalla stazione dei treni. Ma durante...
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LA PAURA
A denunciare, anche sui social (scatenando un intenso dibattito) l'episodio, avvenuto mercoledì sera, è stata la madre del ragazzino. La donna ha voluto mettere in guardia i suoi compaesani e chi frequenta la palestra e le attività della zona industriale Fassa, lungo via Lazzaris, la strada che dal centro porta alla stazione dei treni. «Mio figlio era appena uscito dalla lezione alla scuola di danza, indossava il cappuccio e aveva le cuffiette con la musica nelle orecchie - racconta la donna -. Forse il malvivente ha deciso di approfittare della situazione proprio per questo e, mentre camminava sotto gli alberi, in una zona tutt'altro che illuminata, ha sentito che qualcuno lo stava tirando tramite le zaino che portava sulle spalle. Si è girato e si è visto di fronte un uomo di colore. Non mollava la presa e così mio figlio, che ha solo 15 anni, si è fatto prendere dalla paura e lo ha colpito al volto d'istinto, liberandosi così dalla presa. So che è un comportamento sbagliato, ma cos'altro doveva fare»? Una volta arrivato a casa il 15enne, fatto un bel respiro per calmarsi, ha spiegato ai genitori cos'era successo e ha mostrato le nocche insanguinate. È stato subito chiesto l'intervento dei militari dell'Arma ma dell'individuo che lo aveva colto alle spalle non c'era più alcuna traccia. Difficile in ogni caso rintracciarlo visto che l'identikit del sospettato si ferma a un generico uomo di colore con berretto di lana in testa e giubbotto. «Il problema è che in via Lazzaris c'è la palestra, che è frequentata da tanti ragazzi - aggiunge la mamma del 15enne -. Mio figlio la sera tornava da solo a casa, che dista appena 300 metri, ma dopo quello che è successo non mi fido più. Servirebbero telecamere e una maggiore illuminazione, anche perchè lì c'è la stazione, dove girano spesso facce poco raccomandabili».
LE CONTROMISURE
«Dispiace per quanto accaduto - commenta il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra -, ma fortunatamente non si tratta che di un singolo episodio. Noi la nostra parte, sul fronte sicurezza, la stiamo facendo. Entro fine anno saranno installate altre 33 telecamere che andranno ad aggiungersi alle altre 22 già operative. Le forze dell'ordine fanno il loro lavoro con grande professionalità, il problema purtroppo è sempre lo stesso: la certezza della pena. Perchè quando si prendono i ladri, i rapinatori e i taccheggiatori, bisogna tenerli dentro. Non si può ogni volta arrestare qualcuno e poi rivederlo in giro per il paese dopo pochi giorni come se nulla fosse successo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico