Stava tornando a casa in auto dopo aver festeggiato il suo compleanno quando vede un uomo in mezzo alla strada che la prega di fermarsi: «Mi aiuti, la prego, mia moglie ha...
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Sono già le 4, nessuno passa da lì, aveva piovuto ed è lunedì notte; la ragazza è sotto choc, continua a pensare che lui sa tutto di lei e poi quelle minacce gravissime. Dopo 15 minuti trascorsi a Marina di Ragusa la riporta a Vittoria e «non pago per tutto il male fatto torna nuovamente dove l'aveva condotta la prima volta e la violenta ancora. Poi, come se nulla fosse, ma sempre sotto le continue minacce, la fa guidare fino ad una piazzetta vicino casa sua e si fa lasciare li; prima di scendere ribadisce ulteriormente le minacce di morte»,'raccontano gli investigatori. E' passata un'ora, sono le 5 del mattino, la vittima per la paura non chiama la Polizia ma chiede aiuto agli amici con i quali aveva trascorso il suo compleanno. Loro stanno dormendo tutti, i telefoni sono senza suoneria, la donna decide di inviare un messaggio vocale alla sua amica che le aveva organizzato la festa, in quel messaggio trova la forza di raccontare tutto, ma l'amica dormiva, solo qualche ora dopo legge i messaggi e subito si affretta a raggiungerla per darle conforto ma la ragazza è già in Questura a Ragusa. Non avendo trovato gli amici è costretta a chiamare i genitori con i quali convive ma che non voleva far preoccupare. La donna è ferma in macchina non si muove, i familiari la raggiungono e portano in ospedale. I medici, informati di quanto accaduto, chiamano subito la Polizia di Stato.
Paola viene affidata ai medici e psicologi ma gli operatori di Polizia danno avvio alle indagini con alcuni elementi riferiti dalla vittima.
Corriere Adriatico