Con un semplice clic sul punto sbagliato del computer ha perso tutto: il lavoro, la reputazione, la libertà. In un istante, scivolando proprio sul terreno che doveva...
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Costretto alle dimissioni immediatamente dopo l'incidente, avvenuto il 28 settembre, Alleman è stato posto sotto indagine dalla polizia e successivamente arrestato, dopo che sui suoi pc sono stati trovati quattro brevi video in cui appariva una bambina di 10 anni nuda in bagno, ignara del fatto che lì fosse stata installata una videocamera fissa che la riprendeva. La ragazzina è stata in seguito identificata, ma ha detto alla polizia di non aver capito dove fosse stato registrato il filmato. Gli investigatori, ovviamente, non hanno comunicato la sua identità. Dall'esame dei dispositivi sequestrati è emerso inoltre che il docente era continuamente a caccia di materiale pedopornografico su internet, usando termini di ricerca, anche in cinese e in giapponese, relativi a "masturbazione a scuola", "adolescenti scandalose", "adolescenti in biancheria intima in webcam" o "adolescenti in video chat". Un quadro complessivo che è parso più che sufficiente agli investigatori per incriminare e arrestare Alleman, anche se il professore è stato rilasciato in queste ore dietro il pagamento di una cauzione da 75mila dollari in attesa del processo. Quando comparirà davanti al giudice dovrà tentare di spiegare perché, invece di pensare solo a tirare fuori il meglio dai propri studenti, si sia dedicato a tirare fuori solo il peggio di sé, come un lupo vorace in mezzo a un gregge di agnelli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico