Maurizio Bettazzi, assolto dopo 10 anni dall'accusa di corruzione tappezza la città di Prato di manifesti: «Così lo saprà chi mi ha tolto il saluto»

L'iniziativa dell'ex presidente del Consiglio comunale della città

L'iniziativa dell'ex presidente del Consiglio comunale della città
«Assolto», perché «il fatto non sussiste». Le due frasi che l'ex presidente del Consiglio comunale di Prato, Maurizio Bettazzi, ha sperato...

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«Assolto», perché «il fatto non sussiste». Le due frasi che l'ex presidente del Consiglio comunale di Prato, Maurizio Bettazzi, ha sperato di sentirsi dire in tribunale dal giudice per ben dieci anni. Il tempo che è stato necessario per ottenere giustizia e chiudere ogni conto in sospeso con la legalità. 

Dieci sono anche i maxi cartelloni pubblicitari che l'ex imputato ha deciso di affiggere a sue spese in giro per le strade della città toscana, facendoci scrivere sopra quelle stesse agognate parole a caratteri cubitali, per farle leggere a tutti. Per arrivare a cifra doppia ne manca ancora qualcuno, ma molti di quei pannelloni già campeggiano per le vie del centro abitato, allo scopo di riabilitare la sua reputazione agli occhi dei cittadini. 

Le accuse di tangenti

Eletto a capo dell'assemblea costituente pratese nel 2009, Bettazzi era stato accusato di abuso d'ufficio e concussione nel 2013 dai Pm Antonio Sangermano e Lorenzo Gestri. Le accuse lo avevano spinto a dimettersi dal pubblico incarico. 

L'inchiesta ruotava attorno al doppio ruolo di presidente del Consiglio comunale e consulente creditizio, che Bettazzi ricopriva all'epoca dei fatti contestati: l'indagato aveva infatti fornito un servizio di consulenza alla banca di credito cooperativo "Area Pratese" e alla Asm, una società di servizi ambientali partecipata dal Comune di Prato. Ma per gli inquirenti quegli incontri sarebbero serviti in realtà a mascherare il pagamento di una tangente. 

 

 

 

La rivincita

Al termine di una decennale trafila giudiziaria, Bettazzi ha tutta l'intenzione di dare risalto alla notizia della sua assoluzione: «Chi mi aveva tolto il saluto e chinava la testa quando mi incrociava, adesso vedrà il cartellone e saprà che ero la stessa persona di prima di questa vicenda». 

Insieme all'ex presidente del Consiglio comunale di Prato la giustizia ha prosciolto da ogni accusa anche Sandro Gensini, ex direttore di Asm, e l'ex direttore di Area Pratese Stefano Solenni.

 

 

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Corriere Adriatico