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Settimana lavorativa di quattro giorni, si può. A crederci più di tutti è il Portogallo: il governo vuole sperimentare il taglio dell'orario di lavoro (senza però tagliare i salari) e presenterà domani un progetto-pilota al Consiglio permanente della concertazione sociale. Lo riportano i media locali. L'esperimento, che avrà una durata di sei mesi, si dovrebbe svolgere prevalentemente l'anno prossimo e prevede un periodo di valutazione finale che si estenderebbe fino al 2024. Punto cardine del progetto è la riduzione dell'orario di lavoro senza tagli salariali. Il piano si rivolge al settore privato e l'adesione da parte delle imprese sarà libera e reversibile, ma senza alcun sostegno finanziario dello Stato, che fornirà servizi di consulenza.
L'idea del Portogallo
Il Portogallo ha da mesi in testa l'idea di essere il capofila di un'iniziativa che presto potrebbe allargarsi.
Gli studi
Nei mesi scorsi il Ministro del Lavoro Ana Mendes Godinho ha menzionato un altro studio per sviluppare la settimana di quattro giorni anche nella pubblica amministrazione. Tra il 1999 e il 2014, nello Stato era in vigore la settimana di quattro giorni, che comportava una riduzione dello stipendio del 20% per il dipendente che vi avesse aderito volontariamente. L'adesione è stata bassa. Il governo però ha escluso tagli questa volta.
Settimana lavorativa di quattro giorni è realtà in Portogallo: «Vogliamo dare un segnale ai giovani»
«Lo studio che stiamo per avviare è nel settore privato, ma con la preoccupazione di alcuni progetti pilota su base volontaria», aggiunge il ministro. Elencando alcune delle principali misure dell'agenda, Ana Mendes Godinho afferma anche che l'obiettivo è quello di «dare un segnale molto forte ai giovani che stiamo cercando di soddisfare le aspettative e di mettere l'agenda al centro di una crescita che può essere tale solo se è inclusiva».
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