PORDENONE - Una nuova mappatura delle celle telefoniche è stata depositata in Procura a Pordenone dai legali e dai consulenti che tutelano la famiglia di Trifone Ragone. ...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È l’ultima parte della mappa radiolettrica eseguita dall’esperto informatico Simone Bonifazi nel parco di San Valentino, dove è stata rinvenuta la pistola usata per uccidere i fidanzati, e via Cristoforo Colombo, dove abitava Giosuè Ruotolo, il carrista sospettato di duplice omicidio. «Sono state rilevate sia le celle telefoniche che si attivano quando vengono inviati sms e si telefona - spiegano gli avvocati Daniele Fabrizi e Serena Gasperini - sia quelle sollecitate quando c’è l’invio di dati digitali, come un whattsapp».
Una delle ipotesi che si stanno verificando è anche la possibilità che la sera in cui furono uccisi Trifone e Costanza, Giosuè Ruotolo dopo aver cenato con i suoi due coinquilini (ex commilitoni e amici anche di Ragone), si sia recato con entrambi sul luogo del delitto per seguire il lavoro degli inquirenti impegnati nei primi rilevamenti. È quanto ha rivelato in esclusiva ieri sera la trasmissione “Quarto Grado”, nella diretta in onda su Retequattro, riferendo di fonti della Procura su verifiche anche tramite i filmati e immagini di quelle prime ore dal duplice omicidio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico