Sgambetto al profugo, la reporter insiste "Licenziata per colpa sua, lo denuncio"

Petra Laszlo
BUDAPEST - Non si può essere così crudeli di 'default'. Probabilmente Petra Laszlo ambisce al premio di 'Donna più odiata in tutto il mondo' dell'anno 2015....

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BUDAPEST - Non si può essere così crudeli di 'default'. Probabilmente Petra Laszlo ambisce al premio di 'Donna più odiata in tutto il mondo' dell'anno 2015.




La reporter ungherese, lo scorso 8 settembre, balzò agli onori (si fa per dire) delle cronache a causa di alcuni video che la riprendevano mentre sgambettava e prendeva a calci i rifugiati in fuga dalla Siria che cercavano di oltrepassare il confine a Roske. In quell'occasione, il primo video diffuso sul web mostra la donna che sgambetta Osama Abdul Mohsen, facendolo cadere mentre corre con il figlioletto Zain in braccio.



Non contenta, Petra Laszlo iniziò a prendere a calci altri rifugiati, tra cui una bambina. Per questo motivo la N1, l'emittente per cui lavorava, decise di licenziarla. All'epoca si giustificò sostenendo di essere spaventata da quel fuggi-fuggi generale, oggi vuole prendersi la sua vendetta da perfetta Crudelia Demon dell'Est europeo.



«Sto pensando di denunciare quell'uomo perché sono stata licenziata per una sua testimonianza» - ha raccontato al quotidiano russo Izvestia - «Lui, in un primo momento, aveva accusato i poliziotti dello sgambetto, poi ha ritrattato». Inutile provare a spiegare alla reporter che a inchiodarla c'è un video, lei non ne vuole sapere: «Andremo fino in fondo a questa storia, mio marito ne fa una questione d'onore. Da quando è successo tutto questo, vengo minacciata e sto pensando di lasciare il mio paese». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico