Spese pazze con l'eredità, il parroco va dal vescovo e presenta le dimissioni

L'interno della parrocchia di Legnaro
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LEGNARO - Una storia che ha fatto e sta facendo il giro di tutta Italia. Ha telefonato al sindaco di Legnaro questa mattina il parroco don Lucio Sinigaglia indagato per appropriazione indebita, accusato di aver speso per sè una parte dei soldi donati alla Caritas da un ricco compaesano, il farmacista Franco Focherini. Ma ha fatto scena muta, e si è limitato a sussurrare un saluto.


«Non parlava nemmeno - ha spiegato il sindaco, Giovanni Bettin - era sotto shock, piangeva e dopo un po' di silenzio si è limitato ad un 'ciao' e ha riattaccato. Forse ha capito di aver sbagliato».
«Lui aveva parlato diverse volte di questa eredità ricevuta da un ex farmacista - ha continuato il sindaco - ma diceva che si trattava di immobili vincolati per i poveri e che non poteva spendere i soldi donati. Nessuno sapeva niente di questa roba, era lui ad organizzare tutto».

Il vescovo di Padova intanto, monsignor Claudio Cipolla, ha accolto le dimissioni volontarie da parroco presentate oggi, dopo aver a lungo parlato con lui. «Il vescovo - spiega un comunicato della Diocesi - ha accolte le dimissioni per tutelare la parrocchia e comunità di Legnaro e per lasciare che le indagini chiariscano con precisione la realtà dei fatti».
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Corriere Adriatico