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Papa Francesco ha deciso all’ultimo minuto di rinunciare alla Via Crucis al Colosseo. Era sfinito e stanco, senza energie. La sua salute ormai appare fragile, anche se ieri pomeriggio non ha mancato alla celebrazione della passione del Signore, rito piuttosto lungo che si è protratto per quasi due ore a San Pietro e d’accordo con i medici ha preferito rinunciare alla pia pratica del Venerdì Santo. Cosa analoga fu fatta da Papa Wojtyla quando il Parkinson lo aveva quasi consumato. «Per conservare la salute in vista della Veglia e della Messa di Pasqua, Papa Francesco seguirà la Via Crucis da Casa Santa Marta» ha fatto sapere laconicamente il Vaticano qualche minuto prima che iniziasse la processione. Al Palatino, dove era atteso, era persino stata preparata una tenda riscaldata, ma ha prevalso il buon senso. Per un 87enne con evidenti problemi respiratori e una bronchite in fieri che si trascina da mesi, forse non si sarebbe trattato di una saggia mossa.
Donne
Per la via Crucis, con i serrati controlli per l’allarme terrorismo, il Papa ha scritto le sue riflessioni, un dialogo immaginario con Cristo, composto per ognuna delle quattordici stazioni. «Cadrò nella vita, ma con l’amore potrò rialzarmi e andare avanti, come hai fatto tu che sei esperto di cadute. La tua vita, infatti, è stata un continuo cadere verso di noi».
Haters
In questo panorama di «umiliati dalla prepotenza e dall’ingiustizia» o di coloro che «portano croci anche molto pesanti» vengono inserite persone che sperimentano nella solitudine sofferenza, malattie, incidenti, la morte di una persona cara, l’ennesima attesa andata a vuoto, il fallimento di un progetto, il lavoro che manca e persino una grande delusione affettiva. Nella notte al Colosseo le fiaccole brillano, mentre la croce passa da un Cireneo all’altro. Sono stati chiamati a questo compito suore, parroci, migranti, universitari, volontari e persino un eremita. È l’umanità dolente quella che viene abbracciata. Uno sguardo d’insieme, è l’eredità di tanti Padri della Chiesa che conduce dritto alla ultima enciclica, la Fratelli Tutti. «Aiutaci a collaborare e camminare assieme, custodisci la Chiesa e il mondo nella pace» e la speranza di far sciogliere tanti cuori induriti.
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