Papa Francesco licenzia il primo maggio cinque funzionari indagati per l'acquisto di un palazzo a Londra

Papa Francesco licenzia cinque funzionari indagati per l'acquisto di un palazzo a Londra
Nel giorno della festa dei lavoratori, il Vaticano licenzia cinque persone, indagate per una intricata vicenda legata all’acquisto di un palazzo di Londra: è di ieri...

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Nel giorno della festa dei lavoratori, il Vaticano licenzia cinque persone, indagate per una intricata vicenda legata all’acquisto di un palazzo di Londra: è di ieri sera infatti il provvedimento della Segreteria di Stato di Papa Francesco per i cinque lavoratori, ancora sotto processo ma la cui sentenza sul merito non è ancora arrivata. Lo rivela oggi Francia Giansoldati sul quotidiano Il Messaggero.


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Nell’ambito delle indagini su alcune operazioni finanziarie, si legge nell’articolo, «sono stati disposti provvedimenti individuali per alcuni dipendenti della Santa Sede, alla scadenza di quelli adottati all'inizio dell'indagine sugli investimenti finanziari e nel settore immobiliare della Segreteria di Stato». 

Il caso in questione, emerso lo scorso ottobre, riguarda l’acquisto di un palazzo di Londra, che fu definito «opaco» dallo stesso Bergoglio: i cinque licenziati erano funzionari del Vaticano, due dirigenti della Segreteria di Stato (Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi), due alti dirigenti del Vaticano, il capo dell’Ufficio informazione e documentazione don Maurizio Carlino e il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza, e monsignor Alberto Perlasca.



Ha invece mantenuto il lavoro un'addetta all'amministrazione, Caterina Sansone, coinvolta anche lei nella vicenda. «Preghiamo per tutti i lavoratori perché a nessuna persona manchi il lavoro e tutti siano giustamente pagati, possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del riposo», ha detto questa mattina il Pontefice. Lo stesso Papa Francesco però ha preso la decisione di licenziare i cinque funzionari, e senza aspettare la fine delle indagini né la sentenza definitiva, scrive Il Messaggero. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico