ROMA - «Emanuela Barilla, Adriano Galliani, il miliardario Stefano Pessina. E poi società riconducibili a Silvio Berlusconi e Flavio Briatore». Sono alcuni...
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Nel nuovo articolo sui Panama Papers il settimanale anticipa che rivelerà una seconda lista di italiani con i soldi offshore. «Sono 100 in tutto, imprenditori, professionisti, manager di ogni parte d'Italia», scrive il caporedattore del settimanale Vittorio Malagutti. «Tra le carte panamensi emerge tra l'altro il nome della Sport Image international delle Isole Vergini britanniche, una società della galassia di Silvio Berlusconi che una ventina di anni fa finì al centro di un'indagine giudiziaria per i pagamenti in nero ad alcuni calciatori del Milan, da Ruud Gullit e Marco Van Basten», spiega.
«Come amministratori della Sport Image, fondata nel 1989, sono indicati Adriano Galliani e altri due manager a quell'epoca targati Fininvest: Giancarlo Foscale e Livio Gironi. Struie invece, è una cassaforte, anche questa creata da Mossack Fonseca, di cui si sono serviti sia il leader di Forza Italia sia Flavio Briatore (benché i loro nomi non compaiano direttamente nelle carte panamensi). A metterla a loro disposizione fu l'avvocato britannico David Mills, creatore del sistema offshore da 775 milioni di euro per conto del capo della Fininvest».
L'Espresso «ha ricostruito anche gli affari offshore di altri personaggi molto conosciuti dell'economia come Emanuela Barilla, azionista del gruppo del Mulino Bianco insieme ai fratelli Guido, Luca e Paolo.
Corriere Adriatico