Patrigno orco costringeva la figliastra di nemmeno 8 anni a un rapporto sessuale

Patrigno orco costringeva la figliastra di nemmeno 8 anni a un rapporto sessuale
UDINE - Nove anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici, pagamento delle spese processuali, di costituzione di parte civile, più il pagamento, a titolo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - Nove anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici, pagamento delle spese processuali, di costituzione di parte civile, più il pagamento, a titolo risarcitorio, per le parti offese, per complessivi 42mila euro.




Questa la pena inflitta ieri dal collegio giudicante del Tribunale di Udine, presieduto dal giudice Carla Missera, nei confronti di un uomo di 42 anni residente nella Bassa Friulana accusato di violenza sessuale su minore.



I fatti si riferiscono al 2005, sono legati in particolare a un episodio e si sono verificati in seno a una complessa e delicata situazione familiare. Il 42enne, per cui il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 11 anni di reclusione, era gravato da precedenti specifici. Il caso dibattuto ieri a porte chiuse vede al centro della vicenda una bambina che, al tempo, non aveva ancora compiuto 8 anni.



La madre della piccola, dopo la separazione dal marito, aveva iniziato a frequentare il 42enne ed era andata a vivere con lui; dall'unione era nato anche un figlio. Il nucleo familiare, in particolare i minori che ne facevano parte, era seguito però dagli assistenti sociali e, a scuola, anche da insegnanti di sostegno.

È in questo quadro che è maturato l'episodio della violenza sessuale. Il 42enne, al tempo 32enne, solo in casa con la figlia della convivente, l'ha chiamata in camera e le ha chiesto una prestazione sessuale.



La bambina, pur disorientata, ha obbedito e, a conclusione dell'atto, è fuggita spaventata, confidandosi poi con la madre. Dopo una lite furibonda con il compagno, la donna non ha ritenuto di denunciare il fatto alle autorità. Così, per anni, di quella violenza, non se n'è più parlato in casa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico