Scandalo farmaci scaduti negli ospedali gli ispettori Asl: «Alcuni anche dal 2014»

Farmaci
LECCE - Farmaci e prodotti sanitari scaduti: chiusa la verifica...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LECCE - Farmaci e prodotti sanitari scaduti: chiusa la verifica dell’Asl Lecce negli ospedali salentini. Risultato: nei reparti “merce” scaduta anche da diversi anni. È l’esito della verifica interna voluta dai vertici di via Miglietta all’indomani del blitz di San Valentino dei Nas al Vito Fazzi di Lecce. In quell’occasione, come scrivevano i carabinieri, furono ritrovati «diverse centinaia di dispositivi medici anch’essi con data di scadenza superata (set di infusione, introduttori di filo guida, sonde, kit multiuso, provette sterili)» con tanto di riferimento a singoli reparti. Il ritrovamento fece scattare il sequestro e la segnalazione all’autorità giudiziaria di due persone per «la violazione prevista dall’articolo 443 del Codice penale, somministrazione di medicinali guasti o imperfetti». La reazione della direzione generale dell’Asl fu immediata facendo scattare la decisione di controllare a tappeto ospedali e distretti socio-sanitari. Ora l’indagine interna conferma l’esito del blitz dei Nas: farmaci e dispositivi stati ritrovati scaduti in tutti gli ospedali. Una verifica che si è chiusa da pochi giorni. E l’elenco delle criticità è tutt’altro che breve. Le prime conferme, in particolare, riguardano l’ospedale di Lecce e l’ospedale di Gallipoli. Ma non finisce qui. Qualche esempio di medicinale: Maxipime 2000mg/10 ml (antibiotico), scaduto a gennaio 2018, Vancomicina (antibiotico) scaduta a gennaio 2019, Gabesato Mesilato (antiemorragico) scaduto a febbraio 2017. Un elenco di criticità che, a leggere le carte, si allarga anche a materiali sanitari di varia natura: una sonda-tampone varici esofagee scaduta a maggio 2010, provette scadute a dicembre 2018, un catetere vescicale scaduto nel 2016, una cannula Guedel e alcune cannule tracheostomica scadute, un sondino naso-gastrico scaduto ad aprile 2014. Giusto per citare alcuni dei prodotti sanitari a cui vanno aggiunti dispositivi e presidi medici. Chiusa questa prima parte di controlli, ora la mini task force messa in piedi dall’Asl per mettere ordine nella gestione di questo materiale di importanza cruciale per la cura dei pazienti passerà al setaccio i Distretti socio-sanitari. A chiusura della verifica e al netto di eventuali procedimenti disciplinari si passerà alla fase due, già annunciata dai vertici Asl all’indomani del blitz dei Nas al Fazzi. Spetterà al commissario straordinario dell’Asl Lecce, Rodolfo Rollo, valutare le relazioni prodotte dai dirigenti infermieristici che hanno coordinato il monitoraggio. I verbali frutto dell’ispezione sono stati consegnati ai coordinatori infermieristici, meglio noti come caposala, e alla direzione medica degli ospedali. Sarà Rollo a tirare le somme e analizzare le procedure «messe in atto per vigilare sulla corretta tenuta dei farmaci, dei dispositivi medici impiantabili e di tutto il materiale sanitario». E il ventre molle del sistema riguarda proprio le procedure che in diversi reparti degli ospedali salentini risultano totalmente assenti. Due i quesiti riportati nelle schede di verifica degli “ispettori” inviati dall’Asl negli ospedali salentini: uno riguardante l’ispezione periodica degli armadi farmaceutici, dispositivi medici e stupefacenti; l’altro la verifica dell’armadio farmaceutico di reparto. E il risultato è che la mancata verifica è predominante nei reparti in cui tutto questo è regolarmente avvenuto. Cosa accadrà ora? In qualche modo l’esito è già tracciato. «Al termine di questo processo di verifica – puntualizzavano alcune settimane fa ai vertici Asl – saranno impartite le necessarie e possibili disposizioni finalizzate alla risoluzione delle eventuali problematiche riscontrate, così da evitare il ripetersi di analoghi episodi che, oltre a provocare nocumento all’Asl, causano un forte allarme sociale. E, conseguentemente, non potranno che essere valutati in fase di verifica delle performance delle unità operative». La catena dei controlli parte dalla direzione medica di presidio, farmacia ospedaliera che sono tenuti a fare verifiche periodiche nei reparti e nei servizi. Nei reparti la responsabilità è in capo ai coordinatori infermieristici che sono tenuti a fare le verifiche nell’unità operativa. Per quanto attiene ai medici non hanno responsabilità diretta sulla gestione, ma in ogni caso prima di utilizzare un dispositivo hanno cura di verificare che non sia scaduto. E questa è una sicurezza importante per i pazienti.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico