Pensionata 80enne uccide 94enne in casa di riposo: incastrata dalle telecamere

Pensionata 80enne uccide 94enne in casa di riposo: incastrata dalle telecamere
COMO - Un paio di guanti in lattice infilati in gola. Un omicidio brutale dettato dall'esasperazione. Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti una pensionata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
COMO - Un paio di guanti in lattice infilati in gola. Un omicidio brutale dettato dall'esasperazione. Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti una pensionata comasca di 79 anni avrebbe deciso di soffocare una donna 94enne. La vittima, Dolores De Bernardi, risiedeva all'interno della stessa casa di riposo del marito dell' omicida, presso l'istituto Divina Provvidenza di Como. 


La pensionata, che dovrà rispondere alle accuse di omicidio volontario e calunnia, sarebbe stata incastrata dal video delle telecamere di sorveglianza. Le registrazioni la mostrano mentre preleva un paio di guanti da un carrello degli infermieri ed entra nella stanza della vittima, senza averli con sé all'uscita. La notte del 24 settembre la 79enne era rimasta accanto al marito come accadeva spesso. In quella circostanza, però, avrebbe deciso di raggiungere la stanza esattamente sotto la propria per uccidere la signora De Bernardi. Secondo le indagini la vittima si lamentava spesso mentre era nel suo letto, anche a voce alta. E questo avrebbe portato al folle gesto. 

Interrogata la settimana scorsa dal pm Simona De Salvo, l'indagata aveva negato di essere coinvolta nel delitto ma aveva ammesso di essere entrata nella stanza della vittima per pulirle la bocca. Ora si attende l'esito degli esami del dna sui guanti utilizzati per uccidere la degente per fugare ogni dubbio sulle responsablità dell'omicidio.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico