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Villaggi turistici, bed and breakfast e alberghi da trasformare in location per smart workers. Case «regalate» al prezzo simbolico di un euro per strapparle all'abbandono. Sgravi sugli affitti per attrarre un turismo di lunga durata e, magari, anche nuovi abitanti. Dalla Toscana alla Puglia, passando per il Molise, sono ormai diversi i Comuni che si stanno adoperando per sfruttare l'onda dello smart working.
Dopo il boom dei vacanzieri registrato quest'estate nei borghi, in tanti casi le politiche avviate dai sindaci dei centri più piccoli puntano proprio a cavalcare l'opportunità di una nuova dimensione abitativa emersa durante la pandemia di Covid. Il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi ha promosso proprio per il mese di ottobre la campagna «smart working Otranto» in collaborazione con gli operatori del posto per invitare gli italiani e gli stranieri a spostarsi nel cuore del Salento e lavorare fronte mare, godendosi fino alla fine la bella stagione.
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Ottocento chilometri più a Nord, il Comune di Santa Fiora sul Monte Amiata, in provincia di Grosseto, «grazie al recente arrivo della banda ultralarga» ha lanciato il progetto 'Santa Fiora smart villagè: un bando da 30mila euro, per coprire il 50% dell'affitto» di «chi desidera vivere per un periodo a Santa Fiora, lavorando da remoto». «L'esperienza del Covid-19 - spiega il sindaco Federico Balocchi sul sito istituzionale - ci ha costretto a rivedere l'organizzazione del lavoro sperimentando su larga scala lo smart working.
Anche l'accattivante appello di Otranto è messo nero su bianco sul portale del Comune: «Le belle giornate, la tranquillità ritrovata, i ritmi che si fanno più lenti, fanno di ottobre il periodo ideale per questo scopo. Vi offriamo 'uffici d'eccezionè con viste sul mare e sulle mura antiche, affacciati sui vicoli del centro storico e sul Castello». Non solo: per tutto il mese verranno attivate delle promozioni dedicate ai lavoratori in smart working (dagli sconti al wi-fi gratis). In Molise Nicola Scapillati, il sindaco di Castropignano, ha deciso di rivolgersi sia a chi lavora in smart working, sia ai turisti stranieri. Un regolamento approvato di recente prevede di «regalare» le abitazioni abbandonate nel centro storico - stimate in un centinaio - a chi si impegni a restaurarle: «Ora in paese siamo poco più di 900 persone, viviamo lo spopolamento da decenni e la disponibilità immobiliare c'è. Abbiamo quindi deciso di intervenire per mettere in sicurezza le case del centro, interpellando prima i proprietari e poi incentivando chi ha intenzione di ristrutturarle, dandole al costo simbolico di un euro. Ho inviato per conoscenza il regolamento anche alle ambasciate europee, degli Stati Uniti e della Cina per divulgare l'iniziativa».
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