Nicola Tanturli trovato da Giuseppe Di Tommaso, giornalista de "La Vita in Diretta": «Ho urlato il suo nome e lui ha detto "mamma"»

Nicola Tanturli trovato da Giuseppe Di Tommaso, giornalista de "La Vita in Diretta": «Ho urlato il suo nome e lui ha detto "mamma"»
Nicola Tanturli, il bambino scomparso dalla sua casa nei boschi di Palazzuolo sul Senio (Firenze), nell'Alto Mugello, è stato ritrovato da un giornalista de "La...

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Nicola Tanturli, il bambino scomparso dalla sua casa nei boschi di Palazzuolo sul Senio (Firenze), nell'Alto Mugello, è stato ritrovato da un giornalista de "La Vita in Diretta". Giuseppe Di Tommaso ha raccontato all'AdnKronos quegli incredibili momenti: «Stavo salendo su una strada sterrata ed ho sentito provenire da una scarpata un lamento. Ero da solo perché mi ero sentito male poco prima, ed avevo fermato la macchina per riprendermi. Così ho iniziato a dire "Nicola, Nicola", prima a bassa voce, poi urlando, fino a che non ho sentito chiaro "Mamma!". Era Nicola».  

 

Nicola, il racconto del giornalista Giuseppe Di Tommaso

«Sono sceso giù nella scarpata che era molto ripida, ho sentito il rumore di una macchina in lontananza. Erano i Carabinieri, li ho avvisati che avevo sentito un lamento ed ero sicuro si trattasse di Nicola. All'inizio erano scettici, hanno pensato che potesse essere un animale, un capriolo. Ma io ho insistito perché ero certo, e li ho pregati di scendere a vedere, così abbiamo trovato Nicola».

Il giornalista di Rai1 racconta istanti di emozione indescrivibile: «Appena ci ha visto si è messo a piangere, l'ha preso prima in braccio un carabiniere. Aveva solo una magliettina ed era pieno di graffi ma stava bene. Un'emozione immensa perché davvero non lo immaginavo, quando si raccontano le storie di bambini dopo tante ore, in boscaglie così fitte, dopo il trascorrere di un'intera notte c'è sempre l'idea che non sarà una storia con un finale positivo. Un miracolo vero». Nella risalita, Di Tommaso ha aiutato i Carabinieri a riportare in salvo il piccolo Nicola. «La scarpata era ripidissima, quindi ho aiutato il carabiniere a salire col bambino, lo prendevamo in braccio a tappe».

«È davvero surreale - ricorda l'inviato - Se io non mi fossi sentito male, se non fossi sceso dalla macchina, non l'avremmo ritrovato. È la prima volta che mi succede». Adesso il bimbo è al sicuro, «l'hanno portato con un'ambulanza per controllarlo ed è con i genitori. Stava bene, si muoveva, la prima impressione è che stia bene. È pazzesco, se penso alla sua voce non riesco a non commuovermi», dice Di Tommaso con la voce incrinata dall'emozione.

 

 

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Corriere Adriatico