Nel bidone finiscono cinque milioni di tonnellate di cibo commestibile l'anno

Cibo commestibile, quanti sprechi
ROMA -  C'è ancora molto da fare sul fronte dello spreco alimentare. In Italia finiscono nella pattumiera 5 milioni circa di tonnellate di prodotti commestibili...

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ROMA -  C'è ancora molto da fare sul fronte dello spreco alimentare. In Italia finiscono nella pattumiera 5 milioni circa di tonnellate di prodotti commestibili ogni anno: nonostante la lunga crisi ha ridotto di netto le cifre degli sprechi (-30% in media dal 2008), le famiglie italiane buttano tuttora tra i rifiuti oltre 6 euro a settimana di alimenti ancora consumabili. Uno scandalo dal punto di vista economico ed etico, se si pensa che nel Paese ci sono oltre 4 milioni di indigenti e che solo a Milano, Roma e Napoli associazioni e onlus servono ormai oltre 2 milioni di pasti gratuiti ogni anno nelle mense. Lo afferma la Cia-Confederazione Agricoltori Italiani in occasione della III Giornata nazionale di prevenzione dello spreco, che si celebra oggi.


La Francia, proprio ieri, si è ufficialmente dotata della sua legge contro lo spreco alimentare, con un provvedimento che obbliga sostanzialmente le grandi catene della Gdo a donare agli enti assistenziali, attraverso la rete del volontariato, tutti i prodotti in scadenza o invenduti altrimenti destinati alla spazzatura. Un progetto che può fare da apripista in Europa e in Italia. "C'è bisogno, infatti, di maggiore consapevolezza da parte di tutti - ha sottolineato il presidente nazionale della Confederazione, Dino Scanavino - continuando a lavorare seriamente sullo sviluppo e l'implementazione di programmi di prevenzione dei rifiuti e sostenendo tutte le iniziative pubbliche e private per il riciclo e la donazione dei prodotti alimentari invenduti e contro lo spreco". D'altra parte, ha aggiunto Scanavino, "le cifre ancora alte degli sprechi alimentari non sono solo una vergogna da un punto di vista socio-economico, ma anche da quello ambientale: basti pensare, infatti, che una sola tonnellata di rifiuti organici genera 4,2 tonnellate di Co2".


Leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0 che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette degli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante sono alcuni dei consigli elaborati dalla Coldiretti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico