Il negozio che vieta l'ingresso agli studenti italiani: è polemica nella cittadina delle vacanze-studio

Il negozio che vieta l'ingresso agli studenti italiani: è polemica nella cittadina delle vacanze-studio
Vietato l'ingresso agli studenti italiani, giudicati troppo indisciplinati e irrispettosi della legge. È un vero e proprio caso quello che sta impazzando in una...

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Vietato l'ingresso agli studenti italiani, giudicati troppo indisciplinati e irrispettosi della legge. È un vero e proprio caso quello che sta impazzando in una cittadina, meta di viaggi per le vacanze-studio o gli scambi culturali per gli studenti che, da tutta Europa, giungono nel Regno Unito per imparare o migliorare l'inglese.




«No exchange students», si legge sulla porta d'ingresso di un piccolo negozio di Carmarthen, in Galles. Appena sotto, però, è stato affisso lo stesso messaggio, ma in un italiano stentato ed approssimativo: «Nessuno scambio di studenti». Un chiaro messaggio discriminatorio, stando ad alcuni studenti italiani che in questi giorni passano le vacanze nella cittadina gallese. A denunciare il caso per prima è stata una ragazza italiana, Claudia Algieri: «Quei fogli erano scritti a mano, quindi probabilmente si tratta di un'iniziativa del titolare e non di una decisione della catena di negozi. Si tratta di una vero e proprio messaggio discriminatorio, in una città universitaria. Perché ce l'avete con gli studenti che fanno scambi culturali o vacanze-studio?».

Ma come stanno veramente le cose? A provare a fare chiarezza ci ha pensato Wales Online, che ha deciso di contattare il gestore del negozio. L'uomo, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha spiegato: «Si tratta di una mia decisione, che non è stata imposta dalla catena. Purtroppo, nelle ultime settimane il mio negozio viene invaso da studenti, soprattutto italiani, che cercano di comprare sigarette e accendini pur essendo minorenni. Spesso arrivano in 15, parlano inglese poco e male e fanno baccano. Cercare di spiegare loro che non posso vendere tabacchi a chi ha meno di 18 anni non è mai semplice». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico