Negozi, stop alle aperture domenicali salvo alcune deroghe. Arriva proposta M5S-Lega

Negozi, stop alle aperture domenicali salvo alcune deroghe. Arriva proposta M5S-Lega
«Come definito ieri in una riunione tra M5S e Lega, insieme a Davide Crippa e Barbara Saltamartini, oggi in commissione Attività produttive è stato definito...

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«Come definito ieri in una riunione tra M5S e Lega, insieme a Davide Crippa e Barbara Saltamartini, oggi in commissione Attività produttive è stato definito l'iter per rivedere le liberalizzazioni di Monti sugli orari di apertura degli esercizi commerciali. Si va verso le chiusure festive e domenicali con possibilità di alcune deroghe che verranno definite nelle prossime settimane». Lo afferma Michele Dell'Orco (M5S), sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti.


«Tuteleremo chi lavora nei centri commerciali e i piccoli negozianti distrutti dalla grande distribuzione. Una battaglia
iniziata nel 2013 - aggiunge l'esponente 5 stelle - che finalmente prende forme definite».

«La Lega ha incardinato in Commissione Attività produttive della Camera la proposta di legge, a prima firma Saltamartini, che disciplina gli orari di apertura degli esercizi commerciali. Come promesso da Salvini, anche su questo tema passiamo dalle parole ai fatti. Le liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti nel Decreto Salva Italia non hanno prodotto gli effetti sperati», spiega Giorgia Andreuzza, capogruppo della Lega in Commissione Attività Produttive della Camera. «Occorre dunque una rivisitazione della normativa - aggiunge - che da una parte non penalizzi il commercio, in particolare quello di prossimità e le botteghe storiche e, dall'altra, restituisca ai cittadini e alle famiglie una dimensione socio-economica più a misura d'uomo, riscoprendo il gusto e il valore della domenica e delle festività. Con il relatore, Andrea Dara, predisporremo un fitto calendario di audizioni. Ciò per consentire il più ampio dialogo possibile e, di conseguenza, dare al provvedimento tutta la flessibilità necessaria in vista di deroghe, come per esempio nel caso delle città d'arte e turistiche». 

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Corriere Adriatico