Invasione di mosche a Fossalta di Piave: «Non possiamo aprire le finestre»

Mosche, il paese invaso: «Non possiamo aprire le finestre»
FOSSALTA DI PIAVE - Torna il problema delle mosche a Fossalta (Venezia). Il fenomeno si è ripresentato interessando in particolare la zona di via Roma e la...

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FOSSALTA DI PIAVE - Torna il problema delle mosche a Fossalta (Venezia). Il fenomeno si è ripresentato interessando in particolare la zona di via Roma e la laterali via Franzin, Duca d'Aosta, Rossetto, parte di via Della Speranza, dove i cittadini lamentano di essere assediati da questi insetti.


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«Non si possono aprire le finestre protesta una famiglia non è possibile vivere barricati in casa. Ne abbiamo catturate una cinquantina in pochi minuti e siamo comunque invasi, centinaia sono appiccicate alle finestre». «Abbiamo utilizzato parecchi rotoli di carta moschicida in una giornata rincara un abitante di via Roma - anche con i trattamenti le mosche continuano a rendere la strada invivibile. Non capiamo come sia possibile in febbraio». Lo stesso problema era stato evidenziato nel marzo dello scorso anno sempre nella zona di via Roma. E ora il disagio si è ripresentato. «Sono tornate le mosche lamentano altri residenti- lo scorso anno erano un po' meno numerose ma in questi giorni non si può vivere».

In Comune ieri è giunta una segnalazione. «Un cittadino ha segnalato agli uffici del Comune l'eccessiva presenza di mosche conferma il sindaco Manrico Finotto comprendo che si tratti di una grande seccatura, strano inoltre che avvenga in febbraio. Invito tutti i fossaltini interessati ad attivarsi e segnalare il disagio in modo tempestivo, in modo che ci si possa attivare e trovare il focolaio, altrimenti le mosche si dileguano. Siamo pronti a farci carico del problema, attivando gli ispettori dell'Ulss 4 perché siano compiuti degli accertamenti nelle zone interessate dall'invasione». Lo scorso anno l'accertamento si era concentrato su alcuni allevamenti locali e l'amministrazione comunale aveva emanato un'apposita ordinanza con un inasprimento delle sanzioni, fino alla chiusura dell'allevamento. (d.deb) Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico