È morta Inge Feltrinelli. Fotoreporter e poi editrice che voleva cambiare il mondo con i libri: ha avuto una vita straordinaria in cui c'è la storia del...
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Nel 1952 trascorre un lungo periodo a New York ospite della pronipote di J. P. Morgan, riuscendo a fotografare, tra gli altri, Greta Garbo, Elia Kazan, John Fitzgerald Kennedy, Winston Churchill e a stringere amicizia con Erwin Blumenfeld.
Tra le sue foto più celebri quelle degli scrittori Ernest Hemingway, Edoardo Sanguineti, Allen Ginsberg, Günter Grass, Nadine Gordimer, e dei pittori Pablo Picasso e Chagall. Nel 1958 conosce Giangiacomo Feltrinelli che sposa nel 1960, seguendolo a Milano. Dal 1969, quando il marito entra in clandestinità e ancor più dopo la sua morte, gestisce l'omonima casa editrice.
«I libri sono tutto, i libri sono la vita», ed è stata una vita circondata da libri, librai, editori, scrittori e lettori quella di Inge Sch”nthal Feltrinelli, Presidente della Casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e icona della cultura del '900, che ci ha lasciati oggi all'età di 87 anni». Così in un comunicato della casa editrice.
Fonte quotidiana di ispirazione per le attività dell'intero Gruppo, Inge Feltrinelli è stata la guida più esigente e lo sguardo più innovativo, l'entusiasta promotrice di nuove attività come la diga più invalicabile a difesa dell'indipendenza e dell'autonomia della cultura e di tutte le manifestazioni di pensiero libero. «Fotografa, fotoreporter, grande appassionata di moda, di arte e di ogni forma di creatività, aveva difeso con coraggio la stessa esistenza della Casa editrice Feltrinelli, alla scomparsa del suo fondatore.
L'Amministratore Delegato del Gruppo, Roberto Rivellino, il Comitato di alta direzione, i librai Feltrinelli e tutto il personale della squadra Feltrinelli sono vicini al loro Presidente Carlo e a tutta la sua famiglia nel loro dolore. Nel condividere questo momento con tutti i lettori e appassionati di cultura, il nostro Gruppo non può che ricordare adeguatamente la straordinaria vita di Inge Feltrinelli prendendosi l'impegno di continuare a percorrere la strada da lei tracciata. In tutte le forme e con tutta l'energia possibile. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico