Coniugi morti in casa: è omicidio-suicidio. I vicini: «Abbiamo sentito urla disumane». Il figlio di 10 anni era a scuola

Ipotesi omicidio-suicidio. I vicini: «Abbiamo sentito delle urla»

Coniugi morti in casa: è omicidio-suicidio. I vicini: «Abbiamo sentito urla disumane». Il figlio di 10 anni era a scuola
Orrore a Montesilvano, in provincia di Pescara, dove un uomo e una donna di circa 50 anni sono stati trovati morti in una casa in via Tagliamento. A lanciare l'allarme,...

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Orrore a Montesilvano, in provincia di Pescara, dove un uomo e una donna di circa 50 anni sono stati trovati morti in una casa in via Tagliamento. A lanciare l'allarme, secondo le prime informazioni, sarebbero stati i vicini di casa dopo aver sentito delle urla: sul posto i carabinieri, i vigili del fuoco e il 118. Le due vittime sono marito e moglie di origini romene, che vivevano da 15 anni in Italia e avevano un figlio di 10 anni circa, che era a scuola al momento dei fatti.

 

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I due corpi, scrive il quotidiano Il Messaggero, sono stati trovati in cucina uno sopra all'altro: sui cadaveri profondi colpi di arma da taglio. Le vittime erano marito e moglie, lui un muratore, lei donna delle pulizie: erano una famiglia stimata e conosciuta nel paese. Si tratta, confermano gli inquirenti, di un omicidio-suicidio. Le due vittime vivevano da 15 anni in Italia. Non è chiaro, al momento, chi abbia agito per primo. I due hanno un figlio di una decina di anni, che al momento dei fatti era a scuola. Sul posto il medico legale, il pm di turno, i carabinieri del Comando provinciale e della locale Compagnia.

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I vicini: «Urla disumane»

 

Una lite, andata avanti per una decina di minuti, le urla «disumane», una sagoma dietro la finestra e qualcosa che andava giù. Poi il silenzio. Così i vicini di casa descrivono gli attimi precedenti all'omicidio-suicidio avvenuto in mattinata a Montesilvano, in via Tagliamento. I conoscenti hanno provato a chiamare i due 50enni, ma, vedendo che non rispondevano, hanno lanciato l'allarme ai soccorsi. All'esterno dell'abitazione, che si trova in una stradina lunga poche centinaia di metri dove tutti si conoscono, i due vengono descritti dai vicini come «brave persone, serie, sempre disponibili e benvolute da tutti». Lui, ricorda chi li conosceva, lavorava come muratore e lei si arrangiava con dei lavoretti nelle case.

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Corriere Adriatico