Miozzo (Cts): «Terza ondata? No, è la seconda che si protrae. La curva si è ridotta, segnali positivi»

Miozzo (Cts): «Terza ondata? No, è la seconda che si protrae. La curva si è ridotta, segnali positivi»
Siamo già nella terza ondata? Non ancora, ma è la seconda ondata che continua. Lo ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo,...

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Siamo già nella terza ondata? Non ancora, ma è la seconda ondata che continua. Lo ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo, ospite di SkyTg24, che ha rilevato come il calo dei casi degli ultimi giorni sia da prendere con cautela. «È difficile esprimere posizioni ottimistiche, però guardando i risultati delle dure restrizioni imposte a Natale, possiamo dire che negli ultimi giorni la curva dei contagi non è precipitata, ma si è comunque assestata e ridotta. L'epidemia è tra noi, ma ci sono segnali apparentemente positivi», ha detto Miozzo.

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«Rimane molto alto il numero vittime. Per quanto riguarda la terza ondata, direi che non ha senso parlarne, perché non abbiamo mai smesso di avere la seconda. Si sta protraendo e speriamo che le misure decise possano fermarla». «Uno strumento utile per il monitoraggio - aggiunge - è il tampone rapido. Ha senza dubbio una sensibilità diversa, ma resta ottimo strumento di valutazione».

 

 

«Varianti preoccupano. Chiudere frontiere? Impossibile»

 

«Le varianti del virus preoccupano, certo, soprattutto se guardiamo ai numeri di un paese come l'Inghilterra che solo ieri ha fatto registrare 38mila casi e 1800 vittime. Se la fotografia è quella, è chiaro che ci sia preoccupazione. Indipendentemente dalle varianti, che saranno studiate dal nostro sistema sanitario, necessario è riuscire ad abbattere la curva e controllare i casi. Se arriviamo a quel punto saremo in grado di affrontare anche il della tema varianti. In questo senso anche la campagna vaccinale è fondamentale».

 

«Chiudere frontiere con altri paesi per evitare rischio variante del virus? Anche fare un nuovo lockdown sarebbe la soluzione per risolvere il problema. Chiudere le frontiere sarebbe ovviamente una decisione risolutiva, ma è difficilmente realizzabile. In teoria sarebbe da fare, ma è impossibile da mettere in pratica. Semmai si deve chiedere alle persone che viaggino di fare tamponi, di mantenere comportamenti responsabili. Specialmente quando rientrano in Italia».

 

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