In discoteca la hanno stordita sciogliendole nel drink benzodiazepine, cioè la "droga dello stupro". Poi, la hanno violentata in un appartamento in Brianza. In...
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Il verdetto della nona sezione penale (presidente del collegio Elisabetta Canevini) ha anche suscitato la reazione veemente di amici e familiari degli imputati: hanno inveito contro la magistratura e i giornalisti e una donna ha anche colpito con una mano la videocamera di un operatore della Rai. Il pm Gianluca Prisco, titolare delle indagini, aveva chiesto per i tre condanne anche più alte, fino a 14 anni. Agli imputati non sono state concesse attenuanti generiche. I fatti risalgono alla sera del 13 aprile 2017. La vittima aveva un appuntamento con Coazzotti, all'epoca suo conoscente. Il 29enne, però, si era presentato in auto con gli altri due uomini e il gruppo aveva raggiunto un locale di via Crema, a Milano. Là, secondo il pm, uno degli mputati avrebbe versato le benziodiazepine nel bicchiere della ragazza. I quattro avrebbero poi raggiunto la casa di Caputo, a Bellusco (Monza e Brianza), dove sarebbe avvenuto lo stupro.
Secondo il pm, gli imputati erano convinti che la giovane «dimenticasse l'accaduto» per l'effetto della droga.
Corriere Adriatico