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Fabio Mazzitello, 29 anni, è originario di Filandari, un minuscolo comune della provincia di Vibo Valentia in Calabria. Da qualche tempo lavora come insegnante di sostegno a Milano. È un precario, come la stragrande maggioranza dei giovani prof, e il suo stipendio da circa 1.500 euro al mese è dimezzato già dall'affitto. Vanno aggiunte poi le spese per il condominio, le bollette, il supermercato, l'abbonamento ai mezzi pubblici. Eppure, nonstante ciò, Fabio riesce a tirare avanti ed anche a mettere da parte 200-300 euro.
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A raccontare la storia di Mazzitello è il Corriere della Sera.
IL RACCONTO
Dopo il diploma Fabio lascia la sua terra e parte in cerca di fortuna: «Studiavo e intanto già lavoravo nelle scuole come insegnante di laboratorio per cui basta avere il diploma. Il primo anno ho vissuto a casa di parenti a Gallarate, in provincia di Varese. Poi ho saputo che un mio compaesano, Giovanni, cercava un coinquilino per un bilocale a Pero, sul confine con Milano e con la fermata della metro a due passi. Così mi sono trasferito», ha raccontato il 28nne.
Fabio e il suo amico spesso cenano insieme «A casa però, non fuori, a Milano devi stare coi piedi per terra, avere un budget e non sforare. A mezzogiorno non pranzo mai fuori: preparo dei piatti e li porto a scuola. La spesa la faccio al discount, pane pesce e carne qui costano meno. Se esco è solo una sera a settimana, per un aperitivo o una pizza. Quando ero studente invece andavo all’Hollywood, all’Old Fashion a ballare. Non vado in palestra, ma a correre al parco. Niente auto: uso sempre i mezzi pubblici, se proprio occorre prendo una macchina a noleggio. Poi approfitto dell’apertura gratuita dei musei la prima domenica del mese: ho visto il Museo del Novecento. Unico sfizio, andare a vedere una partita dell’Inter, ma non un big match».
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