ROMA - In Italia un febbraio così caldo non si vedeva da più di 200 anni e precisamente dal 1800, cioè da quando si eseguono osservazioni strumentali nel...
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Nel Belpaese la temperatura è stata mite come non mai. Soprattutto in Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia ma anche nelle Marche, dove si sono verificate anomalie anche di più di tre gradi sopra la media, spiega all'ANSA Bernardo Gozzini dell'Istituto di Biometeorologia del Cnr. Piogge molto superiori alla media hanno invece interessato il Centro-Nord, anche in alta quota. La neve è arrivata tardi, «tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo. La settimana scorsa - osserva - ci sono state nevicate copiose, con ammassamenti anche superiori al metro». Una neve fresca, ancora instabile, «più favorevole a staccarsi dal substrato ghiacciato». Come avvenuto sabato scorso con la valanga in Valle Aurina che ha fatto sei vittime. Ma il caldo non è stato appannaggio solo dell'Italia. In Europa le più colpite sono state le regioni orientali, con temperature anche di 5-6 gradi sopra la media in Russia e nei Balcani. In Artico il ghiaccio marino non è mai stato così poco esteso in febbraio, rileva lo Snow and Ice Data Center americano.
In generale è tutto il Pianeta che, per l'ennesima volta, mostra i segni del riscaldamento globale. Stando alla Nasa, febbraio ha stracciato nettamente i record precedenti di scostamento dalla media, segnando 1,35 gradi in più rispetto alla media termica del 1951-1980. Il primato precedente era del gennaio scorso, con 1,14 gradi sopra la media. Si tratta del quinto mese in assoluto in cui la temperatura della superficie terrestre ha superato di più di un grado la media. Oltre a gennaio e febbraio 2016, era accaduto in ottobre (+1.06 gradi) novembre (+1.03) e dicembre (+1,10) 2015. Primati su cui il fenomeno naturale El Nino, che riscalda le correnti del Pacifico tropicale, ha inciso solo in parte. Il principale imputato sono le emissioni di gas serra.
Per la Noaa a febbraio la concentrazione media di CO2 in atmosfera ha raggiunto le 402,54 parti per milione. «I livelli di anidride carbonica - sottolinea l'Agenzia Usa per la meteorologia - stanno crescendo più velocemente di quanto abbiano fatto in centinaia di migliaia di anni». «Siamo in una sorta di emergenza climatica», ha dichiarato Stefan Rahmstorf del Potsdam Institute commentando i dati della Nasa. «È stupefacente e senza precedenti. I governi hanno promesso di agire sulle emissioni e devono fare meglio di quanto hanno promesso a Parigi», nel vertice Onu del dicembre scorso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico