MESTRE - L'hanno agganciato alla fermata, l'hanno inseguito e poi l'hanno accoltellato davanti a una platea terrorizzata che, a quell'ora, stava solo aspettando...
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Il giovane straniero, che in quel momento stava tornando dalla questura proprio per il rinnovo del permesso di soggiorno per avere le carte in regola per il proprio posto di lavoro, sembra non avere idea del perché la coppia di sbandati abbia puntato proprio lui. I due, però, sono decisi e non lo mollano. Lo seguono e lo rincorrono lungo via Carducci, sotto gli sguardi attoniti della gente in attesa del bus, alla fermata di fronte alla sede della Telecom. Uno dei due gli lancia contro la bicicletta e l'altro gli salta addosso. È a questo punto che tra le mani del più giovane degli aggressori spunta un coltello con una lama da 40 centimetri. Si scaglia contro di lui e cerca ripetutamente di pugnalarlo al petto e all'addome. I fendenti non arrivano a segno solamente perché la vittima riesce ad afferrare la lama con le mani. La gente intorno inizia a urlare, tra questi un avvocato che chiama subito il 113. A quel punto i due desistono dall'aggressione e si allontanano, mentre il giovane africano si accascia a terra, con profonde ferite alle mani. Arriva la polizia e scatta la caccia all'uomo. Il personale del Suem medica sul posto il ferito, poi lo carica in ambulanza per ulteriori esami e visite in pronto soccorso.
La vittima non è in pericolo, la sua prontezza di riflessi è stata fondamentale a salvargli la vita. Sono in corso ulteriori approfondimenti degli investigatori della polizia per cercare di capire se i tre si conoscessero o se si sia trattato di un banale scambio di persona. L'accanimento e la foga con cui se la sono presa con lui, però, lascerebbe pensare quantomeno che quello non fosse un obiettivo casuale. Stando alle dichiarazioni dei testimoni, la coppia di aggressori parlava un italiano con un lieve accento dell'Est Europa. La polizia sta cercando anche immagini delle telecamere dei vari privati dell'area, nella speranza che ci sia qualche filmato in grado rivelare dettagli utili per individuare i due responsabili. Potrebbe trattarsi di tossicodipendenti della zona, che in questo caso avrebbero le ore contate, considerando il fatto che una cinquantina di persone è riuscita a vederli in faccia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico