Meloni: «Sono per la conferma del taglio del cuneo in Manovra. Il salva-casa di Salvini? Non l'ho letto»

La premier: "Non si può dire che favoriamo gli autonomi rispetto a dipendenti"

Meloni: «Sono per la conferma del taglio del cuneo in Manovra. Il salva-casa di Salvini? Non l'ho letto»
«Non si può dire che abbiamo favorito gli autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti, a cui abbiamo dedicato la misura che ha impattato di più in legge di...

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«Non si può dire che abbiamo favorito gli autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti, a cui abbiamo dedicato la misura che ha impattato di più in legge di bilancio, il taglio del cuneo contributivo, che vale cento euro al mese in busta paga. Sono assolutamente per mantenerlo nella prossima legge di bilancio». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite della puntata di «Porta a porta», in onda questa sera su Rai 1.

 

Taglio del cuneo, le parole di Giorgia Meloni

«Io sono assolutamente per mantenerlo, poi quando hai 200 miliardi quasi di bonus edilizi non è facilissimo, però cerchiamo di fare del nostro meglio», ha insistito Meloni.

Meloni sul condono

« Salvini mi accennò qualcosa diverso tempo fa, poi ho visto che oggi ha ribadito che sta lavorando a questa norma ma non la conosco, non sono in grado esprimere giudizio. Ho letto il comunicato del ministero dei Trasporti che parla di sanare piccole difformità interne, cioè se hai alzato un tramezzo per fare due stanze dove ce ne era una. Se è questo parliamone, è ragionevole, ma non posso ragionevolmente commentare una norma che non ho letto», ha quindi detto la premier.

 

I rapporti con Salvini

Poi ha parlato del vicepremier e leader della Lega: «I rapporti con Salvini non sono affatto pessimi, spesso scherziamo sulle ricostruzioni della stampa. È vero che, soprattutto all'inizio dell'esperienza del governo, ci siamo frequentati anche fuori dal lavoro ed è nata un'amicizia che va anche fuori dalla politica».

Le partite a burraco con Francesca Verdini, fidanzata del vicepremier? «Eh Francesca gioca, gioca... poi io sono molto competitiva e mi arrabbio se perdo».

Sulla Von der Leyen

«Quando ho dovuto criticare la commissione europea non mi sono fatta problemi, poi sono diventata presidente del Consiglio e ho costruito una doverosa collaborazione istituzionale con von der Leyen, perché devo portare risultati a casa per l'Italia ed è l'unica cosa che mi interessa. Dopodiché le elezioni sono un'altra cosa. Von der Leyen è la candidata del Ppe, io sono presidente dei Conservatori europei, e i conservatori potrebbero anche avere un loro candidato alla presidenza della Commissione, questa è una decisione che dobbiamo ancora prendere», sottolinea poi Meloni.

 

Sul caso Salis

Vedere le manette ai polsi di Ilaria Salis «mi impatta perché non siamo abituati. Ma in Ungheria questo trattamento vale per tutti, non solo per lei. Su questo, abbiamo fatto sentire le nostre ragioni al governo ungherese», dice ancora. E aggiunge: «La campagna politica che la sinistra sta mettendo in piedi su Ilaria Salis rischia di non aiutarla. Forse dovremmo abbassare un pò la tensione. Con i parlamnentari che arrivano e insultano il governo ungherese...».

Il test per i magistrati

«Il test psicoattitudinale c'è già per le forze ordine, le forze armate, per tutti quelli che dispongono della vita gente, esiste in diversi Paesi europei, inoltre le modalità sono stabilite dal Csm, non capisco lo scandalo. Chi si straccia le vesti su una cosa di buon senso, su cui la maggioranza dei magistrati è d'accordo, non fa un buon servizio alla magistratura».

 

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Corriere Adriatico